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Ravina Clemente, 1930

    Domanda di ammissione a socio effettivo

    Alla spettabile

    Ass. Naz. “Cacciatori delle Alpi”[1]

    Sede centrale – V. CONDOTTI 9 – Roma

    Io sottoscritto Clemente Ravina figlio del fu Benedetto
    nato il 20 Marzo 1842 a Milano (Provincia di…)
    di professione T. Gen. Le della Riserva avendo fatto parte del Corpo dei Cacciatori
    delle Alpi durante la Campagna 1859
    *[2] con il grado di Caporale Furiere
    a tenore delle decisioni adottate per la ammissione alla Ass. Naz. “Cacciatori delle Alpi” e
    presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Associazione, domando di essere inscritto
    come Socio.
    Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di L. 12.
    Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
    Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello statuto ed a quelle che potranno
    essere emanate dal Consiglio Direttivo dell’Associazione.

    Milano addì 3 – 3 – 1930 VIII

    FIRMA DEL DICHIARANTE
    T. Gen. Le C. Ravina
    Domiciliato a Milano (Prov….) Via V. Monti N. 2

    N. di ………. Iscrizione.
    Ammesso come socio con deliberazione del Consiglio Direttivo il giorno ……………

    IL SEGRETARIO

    …………………………

    IL PRESIDENTE

    …………………………

    *cancellata riga: a “Brigata Alpi” 51 o 52 fanteria per un periodo di
    e sostituita con frase manoscritta

    Di lato a destra tre righe manoscritte:
    Feci la Campagna del 1859 nel 3° Rg. b Ia Compagnia
    comandata dal Colonnello Ardoino[3] – Presi parte alla Battaglia
    di S. Fermo a Varese[4], fui ferito a Laveno[5] e credo essere l’unico superstite di questo Corpo.

    Note a matita + 28/1/41

    Clemente-Ravina 1929 domanda
    Clemente-Ravina 1929 domanda

    Milano, lì 8 Giugno 1929-VII°

    On, le EZIO GARIBALDI

    ROMA
    ———-
    Via Condotti N. 9

    Apprendo dal Popolo d’Italia che un gruppo di ex Combat-
    tenti del 51° e 52° Fanteria ha costituito l’Associazione Nazionale Cac-
    ciatori delle Alpi.-

    Ritenendo di essere il solo superstite del Corpo Caccia-
    tori delle Alpi che sotto il comando del di Lei eroico Avo ha combattuto
    a S. Fermo, a Varese e a Laveno (dove fu ferito) mi compiaccio vivamente
    colla S. V. per la patriottica iniziativa e chiedo di far parte della co-
    stituenda Associazione.
    nel 1859, come risulta da regolare Congedo, appartenevo
    alla Ia Compagnia del 3° Reggimento, col grado di Caporal-furiere.-
    Promosso poi Ufficiale nei Bersaglieri, vi percorsi tutta la carriera,
    che lasciai nel 1900 dopo aver comandato per quattro anni l’ 8 Reggimento
    Bersaglieri.

    Con ossequi
    Dev.mo

    T. Gen. le  C. Ravina
    Via V. Monti 2

    Milano

    Note a matita rossa 28

    Clemente Ravina lettera 1929
    Clemente Ravina lettera 1929


    Note


    [1] Cacciatori delle Alpi
    I Cacciatori delle Alpi fu il nome che prese una brigata di volontari, agli ordini di Giuseppe Garibaldi, che combatté una campagna di liberazione nella Lombardia settentrionale, nel corso della seconda guerra di indipendenza italiana, contro l’esercito imperiale austriaco.
    Successivamente tale denominazione fu trasmessa a reparti dell’Esercito Italiano che ne perpetuarono le tradizioni, un Corpo includente reparti di Fanteria e di Artiglieria Semovente e da Campagna contraddistinti nell’uniforme ordinaria e di gala dalla cravatta rossa. (fonte)

    [2] Campagne del 1859
    La seconda guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l’Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859.
    La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l’alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all’Austria. (fonte)

    [3] Nicola Ardoino
    Con Medici e Cosenz, nel 1859, comandò uno dei tre reggimenti che costituivano la brigata dei Cacciatori delle Alpi. Ebbe un ruolo rilevante alla battaglia di Varese. (fonte)

    [4] S. Fermo
    La battaglia di San Fermo ebbe luogo il 27 maggio 1859, quando Garibaldi, al comando dei Cacciatori, sgomberò le posizioni avanzate austriache poste a difesa di Como, si fortificò e seppe respingere un contrattacco, inducendo il nemico a sgomberare la città. (fonte)

    [5] Laveno
    L’attacco ai forti di Laveno. Il 23 maggio 1859 Garibaldi e i suoi Cacciatori delle Alpi attraversarono il Ticino tra Castelletto e Sesto Calende. In quello stesso giorno il popolo di Varese insorse contro gli Austriaci che furono costretti ad abbandonare la città per poi ritornare in forze tre giorni dopo. (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

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