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D’Ancona, Fiume, 15 gennaio 1944

    D'Ancona, Fiume, 15 gennaio 1944
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    Fiume, 15 gennaio 1944

    Carissimo Rico.
    Ti scrivo da Fiume, dove, dopo ripetuti
    rinvii, sono finalmente arrivato per fare u-
    na visita ai Genitori. Ho fatto un viaggio di-
    screto sebbene più lungo del previsto a causa
    di un ritardo nel tratto Trieste-Fiume. Sono
    arrivato ieri nel pomeriggio e rimango fino
    a domenica.
    Con molto piacere ho trovato tutti bene Pa-
    pà e la Mamma stanno ottimamente e tira-
    no avanti alla meglio. La situazione in
    città è tranquilla e abbastanza normale.
    Anche dal lato alimentare non ci sono mag-
    giori difficoltà di quelle oramai abituali.[1]
    Ho visto Ugo, che pure sta bene e oggi vedrò
    Linda e Livia.
    Immagino che voi starete pure tutti bene.
    Dalla Mamma ho avuto anche vostre notizie.
    Affettuosi saluti a tutti da Umberto.
    Credo che Bice avrà ricevuto gli auguri
    ringrazio voi per gli augurii a papà, a
    voi tutti tanti augurii che Dio vi guardi
    dai malanni. Berto è venuto, ma io
    non sarò in pace fino che non lo saprò
    rientrato a casa. Del resto ci ha fatto pia-
    cere. Tanti baci a Bice e bambini , e tanti
    saluti a tutti dai nonni

    BIGLIETTO POSTALE
    DA
    Al Signor
    Sig. Enrico D’Ancona
    Via Giacomo Corradi 5
    Monteverde Nuovo
    Roma

    Francobolli
    5 Cent
    20 Cent
    25 Cent

    Per aprire il biglietto strappare il margine, seguendo la perforatura.

    D’Ancona
    Via Mameli 13
    Fiume[2]


    Note

    [1] L’esodo dei giuliano dalmati, ossia l’esodo degli italiani dalla provincia di Zara, dalle città di Fiume e di Pola, nonché dalle altre parti dell’Istria, che dopo la seconda guerra mondiale furono assegnate alla Jugoslavia, non fu un evento unico ma un processo che durò dal 1943 al 1956. L’esodo dalla provincia di Zara, in cui fu coinvolto circa il 70% dei suoi 43 670 abitanti iniziò come sfollamento della città a seguito dei devastanti bombardamenti alleati del 1943/44 e si consolidò in esilio dopo l’ingresso in città delle truppe jugoslave nell’ottobre 1944. L’esodo da Fiume iniziò subito dopo la conquista della città da parte delle truppe jugoslave, avvenuta il 3 maggio 1945, e terminò entro la fine del 1946 coinvolgendo circa 36 000 fiumani. L’esodo da Pola, iniziato nel 1946, ancor prima dell’assegnazione della città alla Jugoslavia in base al trattato di pace firmato il 10 febbraio 1947, coinvolse circa 30 000 polesi. Dalle altre parti dell’Istria (ad esclusione del territorio della Zona B del Territorio Libero di Trieste) e dal goriziano emigrarono circa 135 000 persone. L’esodo dalla Zona B del TLT iniziò o nel 1950 e si protrasse fino al 1954, coinvolgendo circa 60 000 persone. Alla fine del fenomeno migratorio, nella parte della Venezia Giulia assegnata alla Jugoslavia e nella ex provincia di Zara erano rimasti approssimativamente 160 000 sloveni, 110 000 croati e 20 000 italiani.(fonte)

    [2] Atelier Antonio D’Ancona, Fiume (Rijeka) AntikvariJat Mali neborder Rijeka Ciottina 20B Croati acca year 1900.(fonte)
    D’Ancona Antonio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di Fiume, attivo dal 1890, menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Ha lo studio in Piazza Andrassy, come emerge dalle fotografie del 1904 di album di famiglia locale (Coll. H. Conighi).(fonte)