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De Benedetti Zaccaria, 1925-42

    SCHEDARIO

    N° della tessera 1150
    COGNOME De Benedetti NOME Israel Zaccaria [1] (paternità) fu Samuele
    (maternità) fu Vittoria Camaiori  (luogo di nascita) Acqui
    data 14 Novembre 1844 (Provincia) Alessandria
    DOMICILIO Padova Via Gaspara Stampa 2

    NOTE MILITARI

    ——-
    CAMPAGNE DI GUERRA 1860 Reggio C. [2] Volturno [3] – 1866 Custoza [4] GRADO Ste Colonnello a riposo
    FERITE //  //  //  MUTILAZIONI  //  //  // 
    DECORAZIONI Med a per l’Indip za ed Unità d’Italia 1860 . 61 . 60 – Med. a ro Unità d’Italia 1848.90 . Croce d’oro Anz. tà servizio
    Croce di Cav. Della Corona d’Italia – Med a commemorativa di Giuseppe Garibaldi

    DATA DI ISCRIZIONE ALLA FEDERAZIONE 8 Aprile 1925
    SEZIONE

    NOTE PERSONALI
    GRUPPO Ultimo superstite del Gruppo Reduci Patrie Battaglie e Superstiti Garibaldini
    della Provincia di Padova
    Sto per compiere i 92 anni. – Ho perduto un figlio nella Guerra Mondiale con 2 Medaglie al Valore
    e ne sono orgoglioso.

    Note a matita 2687 e m. blu 74

    De Benedetti Zaccaria, comunicazione 8 aprile 1925
    De Benedetti Zaccaria, comunicazione 8 aprile 1925


    Padova 26 Gennaio 1933

    Ill. ma Signor
    On, Generale Ezio Garibaldi

    / Presidente Fed. Naz. Le Garibaldini

    Roma

    Ho ritardato a rispondere alla pregiata
    F corr. Della S. V. Ill. ma, perché colpito da
    grave influenza che mi costrinse al
    letto 15 giorni.

    Dei tre superstiti Garibaldini di questa
    Sezione mi pregio unire informazione
    condizione economica in copia originale
    trasmessavi dal superstite stesso. Cav. –
    Pietrogrande Vincenzo domiciliato a Este.
    Il 2° superstite è il sig Palamidese
    Mario di Padova – anni 85 con mo=
    glie d’anni 83-
    Campagna del 1866 nel Trentino [6]–

    Pensione mensile di L. 60 dallo Stato,
    altra di L. 20,85 mensile da codesta Federa=
    zione di cui è consocio –
    Riceve qualche soccorso da un figlio
    meccanico residente in Francia
    Un’ altro figlio paga la sua pigione
    di casa – Non nuota certamente
    nell’abbondanza e meriterebbe d’essere
    aiutato, tanto più che è mezzo cieco –
    Il 1° Superstite è il sottoscritto So tenente
    Colonnello De Benedetti Zaccaria, Piemon=
    tese – domiciliato da 40 anni a Padova
    Ho varcato da due mesi gli anni 88
    Vivo con la moglie di anni 73
    Nel 1860 fui a Palermo con la 3a
    spedizione; fui dello sbarco in Calabria
    ed alla presa di Reggio; poi sul
    Volturno nelle calde giornate
    del 1:2 Ottobre –
    Sciolta la Legione ritornai al
    mio focolare e un anno dopo
    fui volontario nel R. Esercito

    In cui militai per 35 anni – 4 anni
    nella repressione del brigantaggio
    [5]
    Campagna di Guerra 1866 –
    Promosso Ufficiale, fui per 20 anni nel
    52° Fanteria – Reggimento originato
    dai Cacciatori delle Alpi
    [6] di S. Fermo
    e di Varese – Fui per 3 anni
    applicato di S. Maggiore Divisione M.re
    Di Padova –
    Collocato nel 1898 a riposo dopo
    35 anni di servizio – 10 anni di Capitano.
    Già ultra settantenne non potei
    prender parte alla Grande Guerra,
    ma vi ero rappresentato da due
    miei figli ambedue Uff.li nel
    58° Fanteria -Il I° di 20 anni-
    2 medaglie al valore alla vigilia
    della promozione a Capitano cadde
    da valoroso , guidando baldamente
    la sua Compagnia all’assalto;
    [8]
    il fratello Uff.le di Compl.to recatosi di
    notte per rintracciarlo sotto il

    Fuoco d’artiglieria nemica, fu tra-
    volto dallo scoppio d’un proiettile
    da 305 e se ne uscì quasi
    miracolosamente illeso da ferite,
    gli lasciò per parecchi anni
    molte sofferenze-
    Perdoni Ill.mo Generale, se mi sono
    diffuso nel descriverle il mio mo=
    desto bagaglio patriottico – ma
    è questo la sola credenziale per
    avere l’onore di presentarmi,
    sebbene a distanza, al valoroso
    Nipote, al degno Erede dell’im=
    mortale Eroe vostro Avo,
    Nel culto e nella sacra memoria,
    del quale, i Vecchi Garibaldini,
    vissero e vivono le ultime giornate
    di vita, che la Divina Provvidenza
    vorrà loro concedere.
    Voglia infine la S. V. Ill.ma
    permettere a questo rudere
    del Volturno, di porgerle

    Nota a matita blu 90 D

    De Benedetti Zaccaria, 26 gennaio 1933, 1
    De Benedetti Zaccaria, 26 gennaio 1933. 1
    « di 4 »


    LEGIONE GARIBALDINA

    COMANDO GENERALE
    ROMA 20 luglio 1942=XX
    Via Due Macelli, 9 – Telef. 60-030 – 684-622 (timbro) Via Sardegna 129 Telef. 470234


    PROT. N. 5889. L/p
    OGGETTO

    AL PODESTA’ DI

    PADOVA

    Ci è stato assicurato che il veterano Garibaldino
    DE BENEDETTI Zaccaria fu Samuele nato ad Acqui il 16/11/
    1844 è morto il codesta città nel mese di Marzo c.a.
    Per la regolare variazione sullo schedario della Le=
    gione, Vi saremmo molto grati se ce ne deste la conferma
    indicandoci la data precisa del decesso.
    Nel ringraziandoVi cordialmente Vi salutiamo

    D’ORDINE

    L’Aiutante Maggiore in I°
    Col. Lambertini Edmondo
    Lambertini

    Va

    Timbro
    MUNICIPIO DI PADOVA
    DIVISIONE (a matita blu) IV
    Ar:22.LUG 1942
    PROTOCOLLO –  –  -Note a matita blu IV , G e freccia

    De Benedetti Zaccaria, comunicazione, 20 luglio 1942
    De Benedetti Zaccaria, comunicazione, 20 luglio 1942

    PADOVA 24 LUG. 1942 Anno XX

    Spett. Legione Garibaldina
    Comando Generale
    Roma

    Si restituisce nominativo
    che in veterano Garibaldino De
    Benedetti Israel Zaccaria di fu
    Samuele, risulta deceduto
    osp. Civile di Padova in data
    19-2-942. Alla N° 178.-

    D’ORDINE DEL PODESTÀ
    IL CAPO DIVISIONE

    L. Col.

    Segue timbro COMUNE DI PADOVA SEZIONE ANAGRAFE

    De Benedetti Zaccaria, comunicazione, 24 luglio 1942
    De Benedetti Zaccaria, comunicazione, 24 luglio 1942


    Note

    [1] Rassegna storica del Risorgimento
    DE BENEDETTI (ISRAEL ZACCARIA). 2S – S’arruolò quindicenne l’ultimo garibaldino padovano, in Gazzetta del Veneto, Padova. 11 maggio 1960. (fonte)

    [2] La battaglia di Piazza Duomo fu combattuta nell’omonima piazza di Reggio Calabria il 21 agosto 1860. L’episodio vide contrapposti i garibaldini della spedizione dei Mille all’Esercito delle Due Sicilie e si concluse con la sconfitta delle forze borboniche. (fonte)

    [3] La battaglia del Volturno indica alcuni scontri armati avvenuti tra i volontari garibaldini e le truppe borboniche, avvenuti tra il 26 settembre e il 2 ottobre 1860 nei pressi del fiume Volturno, durante la spedizione dei Mille. Il territorio impegnato dalle vicende belliche è sito nell’attuale provincia di Caserta, delimitato all’incirca in un triangolo avente i vertici nelle città di Capua, Caiazzo e Maddaloni. (fonte)

    [4] La battaglia di Custoza del 24 giugno 1866 fu la battaglia che diede inizio alla terza guerra d’indipendenza. Fu la prima battaglia del Regno d’Italia e si concluse con la sconfitta italiana. Potenzialmente superiori di numero, le truppe comandate dal generale Alfonso La Marmora si trovarono divise di fronte agli austriaci comandati dall’arciduca Alberto; e, nonostante il re Vittorio Emanuele II avesse ordinato alle truppe stanzianti a pochi chilometri dalla battaglia di muoversi, il generale Enrico della Rocca non lo fece richiamandosi agli ordini di tenere la posizione di La Marmora. (fonte)

    [5] Per acquietare la ribellione meridionale, furono necessari massicci rinforzi militari e promulgazioni di norme speciali temporanee (come la legge Pica in vigore dall’agosto 1863 al dicembre 1865 su gran parte dei territori continentali del precedente regno delle Due Sicilie), dando origine ad uno scontro che porterà migliaia di morti. La repressione del brigantaggio postunitario fu molto cruenta e fu condotta col pugno di ferro da militari come Enrico Cialdini, Alfonso La Marmora, Pietro Fumel, Raffaele Cadorna e Ferdinando Pinelli, che destarono polemiche per i metodi impiegati. Alla sconfitta di questo brigantaggio contribuì anche il cambiamento di atteggiamento dello stato Pontificio, che dal 1864 non fornì più appoggio ai briganti, arrestando lo stesso Crocco, che cercava rifugio nel suo territorio; non più terra franca per i briganti, il Papato iniziò a sua volta a combatterli, istituendo un apposito reparto di “squadriglieri” e stipulando nel 1867 un accordo di collaborazione reciproca con le autorità italiane sullo sconfinamento delle truppe all’inseguimento di briganti in fuga; lo stesso anno fu emanato un editto firmato dal Delegato apostolico Luigi Pericoli, per le province di Frosinone e Chieti, che ricalcava le tematiche della legge Pica. (fonte)

    [6] L’invasione del Trentino del 1866 fu una campagna della terza guerra di indipendenza italiana che consistette nel riuscito tentativo, da parte di Giuseppe Garibaldi e dei suoi volontari, di forzare le difese austriache in Tirolo e di aprirsi la strada verso Trento. (fonte)

    [7] I Cacciatori delle Alpi fu il nome che prese una brigata di volontari, agli ordini di Giuseppe Garibaldi, che combatté una campagna di liberazione nella Lombardia settentrionale, nel corso della seconda guerra di indipendenza italiana, contro l’esercito imperiale austriaco. Successivamente tale denominazione fu trasmessa a reparti dell’Esercito Italiano che ne perpetuarono le tradizioni, un Corpo includente reparti di Fanteria e di Artiglieria Semovente e da Campagna contraddistinti nell’uniforme ordinaria e di gala dalla cravatta rossa. (fonte)

    [8] De Benedetti Ermanno di Zaccaria
    decorato di una medaglia d’argento e una di bronzo al V. M.
    Tenente in servizio attivo 58° reggimento fanteria, nato il 26 maggio 1896
    a Padova distretto militare di Padova, morto il 22 maggio 1917 in pri_
    gionia per ferite riportate in combattimento.
    (fonte)

    De Benedetti Ermanno, Padova (insignito anche di Medagllia di Bronzo) (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

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