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Pier Domenico Costantino Baldini, 1862

    Barone Pier Domenico Costantini Baldini, Ministro del Commercio, 1862
    Barone Pier Domenico Costantini Baldini, Ministro del Commercio, 1862

    MINISTERO
    DEL COMMERCIO E DEI LAVORI PUBBLICI

    Per mugnificenza Sovrana della Santità
    di Nostro Signore avendo il Gover=
    no Pontificio preso parte alla gran=
    de Esposizione di Londra del 1° Mag=
    gio 1862[1], per cura di questo Mini=
    stero sono stati già spediti colà varii
    prodotti naturali, e d’industria offerti da
    valenti artisti di Roma. Essendosi
    poi per comando della stessa San=
    tità Sua[2] pubblicato colla stampa
    il catalogo delle cose mandate all’
    Esposizione, nel quale è riportato
    pure il discarico di quanto ha ope=
    rato il Ministero e la Commissione
    appositamente deputata per isce=
    gliere ed approvare gli oggetti da
    spedirsi pel regolare procedimento
    e buon riuscimento di tale opera=
    zione, il sottoscrittore Ministro
    si reca a debito di compiegare qui
    uniti all. E. V. R. numero due
    esemplari del prefato catalogo,
    mentre con distintissima stima,
    passa a raffemarsi.
    Dell. E. V. R.
    Dev mo Obbl mo Servitore
    Il Ministro
    PD Cost Baldini[3]

    a lato


    N° 20941
    Si risponde al 96
    dei
    Oggetto

    Sua Ecc nza R ma
    Mons. Edoardo Borromeo[4]
    Maggiordomo di S. Santità


    Note

    [1] La Grande esposizione di Londra (ufficialmente, in inglese, Great London Exposition) fu un’esposizione mondiale programmata a Londra tra il 1º maggio e il 1º novembre 1862. Venne organizzata nei pressi dei giardini della Royal Horticultural Society a South Kensington, Londra, su un’area che in seguito è stata destinata a ospitare alcuni dei più famosi musei della capitale britannica, come il Museo di storia naturale e il Museo della scienza.
    L’esposizione, che fu sponsorizzata dalla Royal Society of Arts, ospitò 28.000 espositori di 36 nazioni differenti. Nello spazio espositivo vennero presentati al pubblico diversi ritrovati dell’industria e della tecnologia. In totale, l’Expo 1862 attrasse circa 6.100.000 di visitatori. I costi ammontarono a 458.842 sterline, a fronte di 459.632 sterline di ricavi. Complessivamente, i profitti raggiunsero pertanto le 790 sterline. L’area espositiva occupava invece 9 ettari.

    L’Expo del 1862 fu organizzato a South Kensington, quartiere situato a sud-ovest di Londra. I padiglioni, che vennero progettati da Francis Fowke, costarono 300.000 sterline, cifra coperta in parte dai profitti dell’Expo 1851, che fu la prima esposizione universale organizzata nella storia e che venne anch’essa programmata a Londra. I padiglioni, secondo le intenzioni iniziali del governo britannico, sarebbero dovuti essere permanenti, ma il parlamento decise di farli smantellare destinando il materiale ricavato alla costruzione dell’Alexandra Palace.(fonte)

    – Londra, 1862. lo Stato Pontificio, anche se nella drammaticità dell’immediato momento post-unitario italiano, ebbe uno stand proprio con oggetti appartenenti alle Belle Arti, Industria e Arti meccaniche.(fonte)

    [2] Papa Pio IX (in latino: Pius PP. IX, nato Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai-Ferretti; Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878) è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1846 al 1878 e 164º e ultimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1846 al 1870. Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello tradizionalmente attribuito a san Pietro. Fu terziario francescano ed è stato beatificato nel 2000 da papa Giovanni Paolo II.

    Gli anni sessanta

    Il 17 marzo 1861 venne proclamato a Torino il Regno d’Italia. Il giorno seguente, Pio IX espresse in un’allocuzione ufficiale una tempestiva risposta a Vittorio Emanuele: «Da lungo tempo si chiede al Sommo Pontefice che si riconcili con il progresso e con la moderna civiltà. Ma come mai potrà avvenire un simile accordo, quando questa moderna civiltà è madre e propagatrice di infiniti errori e di massime opposte alla fede cattolica?» Nasceva la Questione romana.

    Il 14 maggio 1863 visita Frosinone.

    Nel 1864 Pio IX fece arrestare il brigante Carmine Crocco, allorché egli, dopo essere stato sconfitto dalle truppe sabaude, era fuggito a Roma per incontrarlo, confidando erroneamente in un sostegno della Santa Sede, in virtù del suo legittimismo borbonico, in chiave antisabauda.

    L’8 dicembre 1864 papa Pio IX pubblicò l’enciclica Quanta cura e il Sillabo, una raccolta di ottanta proposizioni considerate dal Papa stesso non conciliabili con la fede cattolica, divise in dieci rubriche. Il 2 maggio 1868 approvò la Società della Gioventù Cattolica italiana, fondata da Mario Fani e Giovanni Acquaderni il 29 giugno 1867.

    L’11 aprile 1869 furono organizzate solenni celebrazioni in tutto il mondo cattolico per il suo giubileo sacerdotale e il 7 dicembre 1869 aprì il Concilio Vaticano I. Mentre il potere temporale era in crisi, a pochi mesi dalla breccia di Porta Pia, Pio IX si preoccupò di rinvigorire il potere spirituale. Il Concilio Vaticano I portò alla formulazione del dogma dell’infallibilità del Pontefice, chiaramente espresso nella costituzione dogmatica Pastor Aeternus. Questo portò allo scisma tra la Chiesa cattolica e i vetero-cattolici. Il tedesco Joseph Hubert Reinkens si fece eleggere primo “vescovo cattolico dei vetero-cattolici”. Il Concilio proseguì fino al 18 luglio 1870 quando venne sospeso a causa della guerra franco-prussiana.(fonte)

    [3] Nel Governo Antonelli (10 settembre 1850 – 19 settembre 1870) alla data del 1962 il Barone Pier Domenico Costantini Baldini è Ministro del Commercio Belle Arti Agricoltura Industria e Lavori Pubblici. (fonte)

    SUA ECCELLENZA IL SIGNOR BARONE PIER DOMENICO COSTANTINI BALDINI MINISTRO DEL Commercio Belle Arti Agricoltura Industria e Lavori Pubblici.
    Su: Statuto della insigne artistica Congregazione Pontificia de’ Virtuosi al Pantheon (fonte)

    [4] Edoardo Borromeo o Borromeo Arese, battezzato anche con i nomi Lodovico Carlo Renato Giovanni Benedetto (Milano, 3 agosto 1822; † Roma, 30 novembre 1881) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
    Nacque a Milano il 3 agosto 1822, quartogenito degli otto figli di Vitaliano Borromeo Arese, conte di Arona e marchese di Angera e della moglie Maria d’Adda [1]. Fu battezzato lo stesso giorno nella parrocchia milanese di sant’Alessandro ricevendo i nomi di Edoardo, Lodovico, Carlo, Renato, Giovanni, Benedetto.
    Studiò filosofia presso il Collegio Romano dove si laureò nel 1842 e diritto presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica dove si addottorò in utroque iure nel 1842.
    Avviato alla carriera ecclesiastica ricevette gli ordini minori nel 1841 e l’anno seguente espresse il desiderio di seguire la sua vocazione e farsi sacerdote, ma la famiglia lo dissuase. Solo nel 1846 poté coronare il suo desiderio e ricevette l’ordinazione sacerdotale a Roma dallo stesso pontefice.
    Fu quindi ciambellano Segreto del Papa, maggiordomo delle cerimonie di papa Pio IX. Durante l’epidemia di colera del 1855-1856 che colpì Roma si prodigò negli aiuti in particolare dei fanciulli orfani. Il 20 giugno 1856 fu nominato Prefetto della Casa Pontificia e in seguito maggiordomo segreto del Papa.
    Papa Pio IX lo creò cardinale diacono dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia nel concistoro del 13 marzo 1868.
    Prese parte ai lavori del Concilio Vaticano I. Nel 1872 fu nominato arciprete della Basilica Vaticana. Partecipò al conclave del 1878 che elesse papa Leone XIII.
    Il 22 marzo 1878 optò per il titolo di Santa Prassede.
    Il 19 aprile 1878 fu nominato arcivescovo titolare di Adana; ricevette la consacrazione episcopale il successivo 19 maggio, dal pontefice coadiuvato da mons. Alessandro Sanminiatelli Zabarella, allora arcivescovo titolare di Tiana, e da mons. Francesco Marinelli, O.S.A., Sacrista del Palazzo Apostolico. Dal 28 febbraio 1879 al 27 febbraio 1880 fu camerlengo del Sacro Collegio.
    Morì a Roma il 30 novembre 1881, i funerali si tennero nella chiesa romana dei santi Ambrogio e Carlo dei Lombardi. La salma riposa nella cappella del Cimitero del Verano (Roma).(fonte)