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Corgini-Melloni, 1923

    Corgini, lettera a Melloni, 1923
    Corgini, lettera a Melloni, 1923
    « di 2 »

    CAMERA DEI DEPUTATI

    Personale
    Caro Melloni,[1]

    la sua voce
    è la prima che mi crede al
    cuore, nella tragedia che vivo,
    è la prima voce veramente fa=
    scista che senta elevarsi; in
    mezzo alle rovine di tanti
    ideali infranti:
    la ringrazio con
    l’anima tutta commossa, riser=
    vandomi di rispondere pubblicamente
    alla sua lettera aperta.

    Ma sin d’ora vo=
    glio assicurarla di una cosa, l’in=
    terpretazione data alla chiusa del
    mio articolo del 4 settembre è

    falsa, completamente falsa.  Glielo
    giuro sulla memoria del mio povero
    papà. Con affetto fraterno.
    O Corgini[2]
    Reggio Emilia, 14/8/1923


    Note

    [1] La lettera è indirizzata a Franco Melloni. Commissario prefettizio a Scandiano a partire dal luglio del 1925, per un anno. Melloni, che assunse anche il ruolo di reggente del PNF locale, giunse in paese per porre fine ai dissidi e alle lotte di potere che stavano lacerando il fascio scandianese e che avevano portato alle dimissioni del sindaco Fermo Regnani e di tutto il consiglio comunale. Melloni, che era dalla fine del 1922 segretario del Fascio a Reggio Emilia, sciolse è riorganizzò il partito (usando il pugno di ferro è proprio il caso di dire) e decise, verso la fine del 1925, di dotarlo anche di una sua rivista. Una piccola rivista, uscita per pochi mesi: “Scandiano fascista”. (fonte)

    [2] Ottavio Corgini. Funzionario di banca ed esperto economista, sedette alla Camera del Regno d’Italia nella XXVI legislatura. Il 31 ottobre 1922 venne nominato sottosegretario al Ministero dell’agricoltura del governo Mussolini. Fu uno dei deputati fascisti dissidenti contrari al cambiamento di rotta della politica di Mussolini dopo il 1922, insieme a Cesare Forni e Alfredo Misuri, e rassegnò le dimissioni da sottosegretario il 7 giugno 1923*, in seguito alle minacce ricevute dopo il discorso d’opposizione tenuto alla Camera da Misuri. Partecipò alla fondazione di Patria e Libertà, in vista delle elezioni politiche del 1924, ma si ritirò dalla corsa per timore delle ripercussioni da parte dei fascisti. Fece parte della Massoneria in esilio in Francia, compagno di Mario Bergamo al centro massonico di Emile Kahn.(fonte)
    *è l’anno nel quale riceve la lettera su citata che insieme a quella del Guerrazzi delinea le problematiche della gestione del Clerici nelle operazioni di bonifica delle pianure pontine.