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Adelmo Sichel. 1906

    CAMERA DEI DEPUTATI

    Carissimo,
    Ieri speravo di vederti a Guastalla ed è per questo che non ti ho scritto della seduta del Pecorari-
    Costui su presentò da me Giovedì scorso: e non solo aderì alla mia proposta di volere amichevolmente aderire ad un atto di spontanea rimanenza del fondo; ma oppose che non sarebbe andato via dal fondo pretendendo di non avere in alcun modo violato il contratto.
    Io naturalmente ho insistito nel dirgli che aveva violato più parti del contratto e che per le vie legali avremmo ottenuto pienamente lo scioglimento del contratto. Egli si rifiutò sempre di addivenire all’accordo e disse che avrebbe parlato teco; io soggiunsi che parlasse pure con te, e che in ogni modo avrei poi avuto da te gli ordini.
    E non avendoti scritto ieri, ritengo che il Pecorari abbia parlato teco e forse abbiate concluso qualche cosa.
    In ogni modo starò in attesa di tue norme.
    Oggi e domani sono a Reggio alle Assisi, non mercoledì e giovedì sarò a Guastalla.
    Cordiali saluti

    Tuo aff. mo

    A. Sichel

    Reggio 12 febbraio 906

    Adelmo Sichel f 1
    « di 2 »


    Note

    La lettera è indirizzata a Francesco Bellesia sindaco di Fabbrico (Reggio Emilia).

    Adelmo Sichel (1857-1922)

    Proveniente da una famiglia di modeste condizioni economiche, si laurea in giurisprudenza a Bologna. Non disgiunge mai l’attività politica dalla professione dell’avvocatura. Nel 1892, fonda a Guastalla un centro elettorale di Democrazia Sociale, in cui viene eletto Camillo Prampolini. Dal 1894 è sindaco di Guastalla nella lista socialista. Fautore del riformismo Prampoliniano, è sempre rieletto in consiglio comunale. Consigliere provinciale dal 1895, per diversi anni presiede il consiglio provinciale (1910-1923). Nel 1897 viene eletto deputato al parlamento.

    Nel 1895 viene anche eletto nel consiglio provinciale, che poi presiede dal 1910 al 1922, e nel 1897 entra alla Camera nella quale viene poi riconfermato ininterrottamente sino al 1919, quando non viene più rieletto. Presente a diversi congressi nazionali socialisti, allo scoppio della prima guerra mondiale svolge un’intensa propaganda anti-interventista. Con l’avvento del fascismo, dal quale subisce un’aggressione nel suo studio nell’aprile 1921, riduce sempre più la sua attività politica e professionale, anche a causa di una grave malattia che ne determina la morte.

    Treccani – Dizionario Biografico

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