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Ratti Fracassi, 25-9-1922

    Ratti Fracassi, 25 settembre 1922
    Ratti Fracassi, 25 settembre 1922
    « di 3 »

    Personale
    SENATO DEL REGNO
    25/9 1922

    Caro Schanzer[1],
    ho visto ieri a Pinerolo
    l’amico Teof. Rossi[2] che
    mi disse della tua titubanza
    a prendere il provvedimento
    che egli si raccomanda
    pel timore di sollevare
    malcontento e rimostranze,
    citando tu un precedente

    Giannini[3].
    Forse dissi a
    Rossi il paragone non
    regge assolutamente, trattan.
    dosi qui di caso completamen
    te diverso.
    Su questo
    caso puoi essere sicuro
    che nessuno proverà a ridire
    al provvedimento che sarà
     trovato giustissimo come

    è.
    S tu farai cosa non
    soltanto giusta ma,
    permetti che aggiunga,
    dovuta
    Saluti cordiali

    Ratti Fracassi[4]


    Note

    [1] Carlo Schanzer (Vienna, 18 dicembre 1865 – Roma, 23 ottobre 1953) è stato un politico italiano.
    Carriera professionale
    Avvocato, ufficiale della direzione generale di statistica, passò in seguito alla Biblioteca del Senato del Regno. Nel 1893 fu nominato referendario e divenne consigliere di Stato nel 1898. Dal 1901 fu direttore generale dell’amministrazione civile, e deputato al Parlamento dal 1900 al 1919.
    Carriera politica
    Chiamato al Governo, fu ministro delle poste e telegrafi dal 1906 al 1909; dal 1912 ricoprì la carica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Fu nominato Senatore del Regno il 7 ottobre 1919.
    Nel 1919-20 fu di nuovo ministro del tesoro, poi delle finanze, e poi di nuovo del tesoro. Fu poi a capo della delegazione italiana alla Conferenza navale di Washington (nel 1921), delegato italiano alla conferenza di Genova (nel 1922) e poi più volte delegato all’assemblea delle Società delle Nazioni; chiamato di nuovo al governo, fu per due volte Ministro degli esteri nel 1922. Si iscrisse all’Unione Nazionale Fascista del Senato (UNFS) il 9 giugno 1926 e al Partito Nazionale Fascista (PNF) 15 aprile 1929. Nominato Ministro di Stato, sarà collocato a riposo dal Consiglio di Stato, a domanda, il 26 dicembre 1928.(fonte)

    [2] Teofilo Rossi di Montelera (Chieri, 27 ottobre 1865 – Torino, 29 dicembre 1927) è stato un politico e imprenditore italiano. Fu ministro dell’Industria e Commercio, senatore del Regno e sindaco di Torino. Durante il suo sindacato, con regio decreto del 27 aprile 1911, fu creato conte di Montelera da Vittorio Emanuele III in occasione dell’inaugurazione dell’Esposizione internazionale di Torino, nel cinquantenario dell’Unità d’Italia.(fonte)

    [3] Amedeo Giannini Nato a Napoli il 13 settembre 1886, laureatosi in giurisprudenza nel 1908, Giannini compì a parti re dal 1910 una rapida carriera nel ministero de gli Interni, culminata nel biennio 1917-1918 con l’incarico di addetto all’ufficio stampa presso la prefettura di Milano e successivamente presso il ministero degli Interni a Roma. Entrato in con tatto con Vittorio Emanuele Orlando, ministro de gli Interni con Boselli, venne da questi — divenuto presidente del Consiglio — nominato capo dell’ufficio stampa alla Conferenza della pace di Parigi nel 1919. Fu in questa occasione che Giannini, appassionatosi ai problemi delle relazioni internazionali, decise di intraprendere la strada della diplomazia. Rientrato a Roma, nella prima vera del 1920, gli fu affidata da Vittorio Scialoja, ministro degli Esteri successore di Tittoni nel governo Nitti, la direzione dell’ufficio stampa del ministero degli Esteri, che Giannini riorganizzò e utilizzò come base per realizzare, in base alla sua convinzione che politica e cultura fossero due elementi indissociabili in un programma di maggiore presenza dell’Italia sullo scacchiere inter nazionale, tre istituti culturali rivolti alla penetrazione dell’influenza italiana all’estero: l’istituto per l’Europa Orientale, l’istituto per l’Oriente e l’istituto Cristoforo Colombo. Nel 1923, a causa di un’incompatibilità con Cesare Rossi, che gestiva i rapporti di Mussolini con la stampa, venne estromesso dal suo posto al ministero degli Esteri. Fu tuttavia nomina to consigliere di Stato nel marzo del 1923 e segretario del Consiglio del contenzioso diplomatico nell’ottobre 1923, carica che tenne fino al 1937, sotto la presidenza ininterrotta di Vittorio Scialoja. L’anno successivo venne nominato ministro plenipotenziario di prima classe.  (fonte)
    Da: La diplomazia italiana di fronte all’epurazione. II caso di Amedeo Giannini. Di Stefano Santoro. Su https://www.reteparri.it/

    [5] Domenico Fracassi Ratti Mentone, Marchese di Torre Rossano (Trino, 8 febbraio 1859 – Cherasco, 9 aprile 1945) è stato un diplomatico, imprenditore e politico italiano.
    Imprenditore agricolo con vaste tenute nella provincia di Vercelli. La sua carriera diplomatica lo ha visto segretario di legazione di II classe a Parigi dal 1889 al 1895, anno in cui si ritira col titolo di consigliere di legazione onorario.(fonte)
    Diplomatico
    Carriera giovanile. Addetto al Ministero agli affari esteri (2 maggio 1883) a Pietroburgo (2 maggio 1883), Berlino (9 luglio 1884), Bruxelles (5 gennaio 1886), Londra (27 marzo 1889).
    Carriera. Segretario di legazione di II classe (8 dicembre 1889-22 maggio 1895. Data del collocamento a riposo) a Londra (20 dicembre 1889), a Parigi (25 novembre 1891).
    Consigliere di legazione onorario (25 maggio 1895. Titolo concesso al momento del collocamento a riposo).(fonte)