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Hermann Scheck, Tripoli, 1941

    Hermann Scheck, Afrika Tripoli, 1941
    A
    « di 2 »

    Afrika, den 10. 11. 41

    Meine Libe Annionetta!

    Noch ganz schnell vor dem Weggang der Post, will ich Dir ein paar
    Zeilen schreiben. Ich bin ja heute etwas besser gelaunt, als gestern,
    und deshalb möchte ich mich des Briefes wegen von gestern entschuld-
    igen. Hoffentlich bist Du mir nicht böse. Aber Liebling, ich konnte
    bestimmt nichts dafür, es gibt einfach so Tage, wo einem alles drückt.
    Und ein solcher Tag war für mich der gestrige. Dazu tragt bei mir
    immer sehr viel der Postempfang bei. Ich habe wieder keinen Brief von
    meinem Lebling aus Tripolis erhalten. Von der Heimat ist der Empfang
    noch schlechter. Man weiß ganicht mehr, wie es zu Hause geht. Man
    kann nur hoffen und wünschen. Genau so ist es auch mit Euch. Man hört
    mit Bangen am Radio, Tripolis Fliegerangriff[1]. Dabei mache ich mit
    immer Gedanken. Das kannst Du doch sehr gut verstehen, Annionetta,
    denn bei Euch wird es doch auch so um mich sein.
    Dann, liebe Annionetta. Habt Ihr auch so wechselndes Wetter. Bei uns
    ist einmal Chibli, großer Sandsturm und wahnsinning heiß, das andere
    Mal wieder sehr kalt, und heute Nacht regnnte es sehr stark. Ich hatte
    Bange von dem Wasser weggespühlt zu werden. Und dabei war es furcht-
    bar kalt. Da kannst Du Dir vorstellen, wie das gesundheitlich sich
    auswirkt. Die Gelbsucht habe ich noch nicht, aber das Magechen, so
    wie Du immer schreibst. Aber ich halte es immer noch aus, denn ich bin
    keiner von denen die so schnell kapitulieren. Nun wird auch meine
    liebe Annionetta wissen wollen, wie es eigentlich mit meinem Urlaub

    Steht. Genaues kann ich Dir noch nicht schreiben. Ich habe es Herr
    Oberleutnant vorgetragen, und er sagte, wenn Feldwebel vom Urlaub zurück
    kommt. soll ich fahren. Nun ist es die Frage, wann Feldwebel zurtick-
    kommt. Ich hoffe recht bald. Die Zeit wird so auf 20.-25. Dez. fallen.
    Aber hoffe lieber nicht, Annionetta, denn ich tue es auch so. Es kann
    noch sovile Überraschungen geben, die nicht vorhergesehen waren. Wenn
    ich tatsächlich in Urlaub fahre, so komme ich ganz bestimmt zu Dir. Ich
    werde es schon Wege bringen. Also, nochmals Annionetta, Du schreibst
    immer in Deinem Brief so von mir, warte und hoffen, so sollst es auch
    Dun mit meinem Urlaub. Wir müssen eben Geduld haben.
    Dann habe ich noch eine Frage. Schreibst Du mir nicht mehr jeden Tag?
    und hast Du meine Uhr erhalten. Ich bin darrüber sehr in Unruhe. Vor
    drei Tagen habe ich Dir 2 Filme geschickt. Ich nehme an, daß die Auf-
    namen alle geglückt sind. Und bitte tue die Filem nur zu Aula, o .Muzzi
    Die andern Geschäfte entwckeln nicht gut. Und lasse sie entweder auf
    Größe 6×9 oder 9×12 entwickeln. Und wenn es geht von jeder Aufnahme
    zwei Abzüge, auch einer für mich. Bist Du so lieb, Annionetta? hm?
    Aber die Rechnugg darfst für mich nicht vergessen, Das muß ich immer
    wieder dazu sagen. Ich hoffe, daß Dich die Uhr, wie die Filme gut erreit
    en, denn fur beides wäre der Verlust sehr groß. Ich habe die Filme alle
    geklebt, damit Du siehst, ob sie geöffnet wären. Achte bitte darauf.

    Somit hat mein Liebling wieder einen Brief bekommen[2], und auch mich
    würde es freuen, wenn er Dir viel Freude bringt.
    Für heute schließe ich Dich fest in meine Gedanken ein, und hoffe auf
    glückbringende Postsendung.

    Ville heiße liebste Grüße in der Treue
    von Deinem steten Freund

    Die besten Grüße an Mamma u.
    Concetta!

    Hermann

    Hermann Scheck, Afrika Tripoli, trad Basile
    A
    « di 2 »

    Africa. 10-11-41

    Mia Cara Annionetta
    Ancora tanto presto dalla levata della posta,
    ti voglio scrivere un paio di righe. Oggi sono un po’ meglio disposto di ieri
    e perciò mi vorrai scusare la lettera di ieri. Speriamo che tu non aia arrabbia-
    ta. Ma liebling, io non ne ho affatto colpa, ci sono dei giorni che opprimono
    veramente uno. E un tale giorno fu ieri per me. A ciò à concorso presso di me
    l’arrivo della posta moltissimo. Non ho di nuovo nessuna posta dalla Liebling
    di Tripoli ricevuto. Da casa l’arrivo è ancora peggio. Non si sa più assolutamen-
    te come vanno le cose a casa. Si può solo sperare e desiderare. E’ precisamente
    così anche da voi. Si sente con angoscia alla Radio, attacco aereo su Tripoli.
    Per Il che faccio sempre io pensieri. Tu puoi capire benissimo Annionetta, perché
    anche voi provate lo stesso per me. Poi, cara Annionetta, anche voi avete tem-
    po mutevole. Da noi è una volta Ghibli, grande tempesta di sabbia e pazzamente
    caldo, un’altra volta freddissimo e stanotte ha piovuto forte. Io ho paura di
    essere inzuppato d’acqua. E ciò mi procurerebbe tremendo freddo. Ti puoi immagi-
    nare come ciò faccia male alla salute. Non ho ancora l’itterizia, ma il pancino,
    come tu scrivi, sempre. Ma io tengo sempre ancora duro, per non esser
    fra quelli che capitolano così presto. Ora la mia cara Annionetta, vorrà sapere
    anche come stanno precisamente le cose con la mia licenza. Non ti posso scrivere
    ancora niente di preciso. L’ho chiesto al sig. tenete che io devo partire quan-
    do ritorna il sergente. Ora la domanda è: quando ritorna il sergente? Il tempo
    cadrà verso il 20-25 Dicembre. Ma piuttosto non sperare Annionetta, perché an-
    ch’io faccio così. Posso darsi  Può dare ancora tante sorprese, che non erano prevedute.
    Se io vado sul serio in licenza, vengo subito da te. Io l’avvierò già. Dunque, an-
    cora Annionetta, tu scrivi sempre nelle tue lettere per me aspettare e sperare;
    così devi fare tu con la mia licenza. Dobbiamo avere pazienza.
    Poi, ho io ancora una domanda: non mi scrivi più ogni giorno? E, hai ricevuto il
    mio orologio? Io sto molto in agitazione. Tre giorni fa ti ho mandato 2 films.
    Presuppongo che le copie riescano tutte bene. E per piacere porta i films solo
    da Aula o da Muzzi. Gli altri negozi non sviluppano molto bene. E falli sviluppar
    nella grandezza o di 6×9 o di 9×12. E se ti va, due copie per ogni foto, una anche
    per me. Sei tu così cara, Annionetta? hm? Ma non ti devi dimenticare il conto
    per me. Te lo devo sempre chiedere di nuovo. Spero che ti prevengano bene sia
    l’orologio che i films, affinché tu possa vedere se sono stati aperti.
    Preoccupati di questo per piacere? Con ciò la mia liebling riceve un’altra let-
    tera e mi rallegrerei anch’io se ti apportasse molta gioia. Per oggi ti racchiu-
    do tutta nei miei pensieri e spero in un arrivo di postanapportatore di

    Di gioia. Molti caldi, carissimi saluti in fedeltà dal tuo eterno amico…..
    I migliori saluti a mamma e Concetta!

    Hermann Scheck, Afrika Tripoli, busta
    A
    « di 2 »

    Busta

    Mod. 428
    GOVERNO DELLA LIBIA

    FELDPOST

    Signorina
    M. Annionetta Basile

    Via Milano 58

    Tripoli (Lybia)

    Timbro FELDPOST b 10.11.41

    Retro

    Abs. Gefr.[3] Hermann Scheck,  F. P. Nr. 12235

    17-11-41


    Note

    [1] Il 21 aprile, tra le 5.02 e le 5.40, il porto di Tripoli venne bombardato dalle corazzate britanniche Warspite, Valiant e Barham e dall’incrociatore Gloucester (che spararono in tutto circa 2.000 colpi, quasi 500 dei quali da 381 mm) in collaborazione con aerei decollati dalla portaerei HMS Formidable: la Partenope, che si trovava ormeggiata in porto, venne colpita con danni non gravi all’opera morta ma subendo perdite tra l’equipaggio. Tra le vittime vi fu anche il comandante della nave, il capitano di corvetta Guglielmo Durantini.(fonte)

    [2] Il Deutsches Afrikakorps (DAK), più semplicemente Afrikakorps, fu una grande unità dell’esercito tedesco a livello di corpo d’armata, che venne approntata e inviata nel febbraio del 1941 in Libia, con lo scopo di sostenere le forze italiane messe a dura prova dall’8ª armata britannica sul fronte del Nordafrica durante la seconda guerra mondiale. L’Afrikakorps, pur mantenendosi sempre una formazione distinta, col tempo diede sempre un maggior contributo alle diverse organizzazioni d’armata che si crearono durante la campagna a sostegno delle forze del Regio Esercito Italiano.
    Strettamente parlando, il termine Deutsches Afrikakorps si riferisce solo al quartier generale del corpo e alle unità distaccate presso di esso, anche se alcuni scrittori usano erroneamente il termine con noncuranza per riferirsi a tutte le unità tedesche in nord-Africa prima della ritirata in Tunisia.
    Dopo l’ operazione Compass effettuata con successo dal Regno Unito e Australia e che portò alla cattura di 130.000 soldati italiani, divenne reale la minaccia di consegnare il Nord Africa agli Alleati. In risposta a tale minaccia, alla fine di febbraio 1941 Adolf Hitler decise di inviare truppe in Nord Africa per aiutare l’alleato Benito Mussolini, prevenendo una sua sconfitta certa con l’Operazione Sonnenblume.
    Dal 14 febbraio nuove unità giunsero con continuità a Tripoli: l’11 marzo, giunse il primo consistente reparto corazzato, il 5º reggimento panzer, dotato di 150 carri armati, appartenente alla 5. Panzer-Division, rinominata successivamente, il 1º ottobre, 21ª divisione corazzata, comandata dal generale Johann von Ravenstein, e, entro la fine di maggio, venne sbarcata l’intera 15ª divisione corazzata, comandata dal generale Hans-Karl von Esebeck.
    Il Generalleutnant tedesco Erwin Rommel prese il comando a marzo della 5. Divisione Leggera e della 15. Panzer-Division e, non appena sbarcate le prime truppe dal mercantile Alicante, le collocò in difesa di El-Agheila, dove si era arrestata l’avanzata degli inglesi. Furono queste le unità iniziali che costituirono l’Afrika Korps, inizialmente sotto comando italiano.
    Al nucleo iniziale dell’Afrika Korps seguirono altre grandi unità, le più importanti delle quali furono: la Divisione z.b.V. (zur besonderen Verwendung, con compiti speciali) “Afrika”, che venne creata come divisione di fanteria e divenne lentamente una divisione completamente motorizzata, e quindi rinominata come 90. leichte Afrika-Division (90ª Divisione leggera) giunta in Africa settentrionale al completo in autunno al comando del generale Max Sümmermann, dopo che in un primo momento era giunto il 361º reggimento della 90. leichte Afrika-Division, la 13ª compagnia dell’800º reggimento “Brandenburg”.(fonte)

    [3] Gefreiter ( [ɡəˈfraɪ̯tɐ] , abbr. Gefr.; plurale Gefreite , inglese: privato, nel contesto militare) è un grado militare tedesco, svizzero e austriaco che esiste dal XVI secolo. Di solito è il secondo grado al quale un soldato, un aviatore o un marinaio arruolato potrebbe essere promosso.  La parola è stata prestata anche nella lingua russa Yefreytor ( russo : ефрейтор ) ed è utilizzata in diversi eserciti russi e post-sovietici.(fonte)