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Raguccio Pasquale, 1926

    DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO

    Alla Spettabile
    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
    Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)

    Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Raguccio Pasquale
    figlio del fu Francesco  nato il 7 aprile 1844 a Palermo
    (Provincia di Palermo ) di professione ex sensale
    avendo fatte le Campagne di Guerra 1860 [1]– 61[2] e 66[3] – Garantisco – Lancia di Brolo[4]
    col grado di Sergente
    a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
    rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
    essere inscritto come Socio.
    Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
    A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte.
    Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
    Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
    no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
    Napoli addì 3 Gennaio 1926

    FIRMA DEL DICHIARANTE
    Pasquale Raguccio

    Domiciliato a Via Tribunali 175 (Provincia di Napoli)
    Via      N.

    N.   di iscrizione
    Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno 15 aprile 25.
    IL COMITATO DEI CENSORI
    …………….  …………….
          …………….

    IL PRESIDENTE

    Note a matita rossa 1615

    Raguccio Pasquale, domanda, 1926
    Raguccio Pasquale, domanda, 1926


    Tessera

    ………… Lato A ………………

    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini

    timbro FEDERAZIONE NAZ. ITAL. FRA VETERANI GARIBALDINI * ROMA

    Sede Centrale
    ROMA

    ………… Lato B ………………

    Federazione Nazionale
    Italiana
    fra Veterani Garibaldini

    Sede Centrale – ROMA
    TESSERA N° 1615
    IL SIGNOR Pasquale Raguccio
    VETERANO GARIBALDINO
    DOMICILIATO A Napoli
    È INSCRITTO NEI RUOLI DELLA
    FEDERAZIONE A SENSI DELL’ARTICOLO 5
    DELLO STATUTO SOCIALE

    IL TITOLARE

    Nota a matita blu siglato

    ………… Lato C ………………

    SOCIO EFFETTIVO

    timbro (doppio su foto – mancante) FEDERAZIONE NAZ. ITAL. FRA VETERANI GARIBALDINI * ROMA

    Il Delegato Straordinario
    IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE
    Ezio Garibaldi

    ………… Lato D ………………

    Tabella con caselle per gli anni

    1925 -1936

    Raguccio Pasquale, tessera a, 1926
    Raguccio Pasquale, tessera a, 1926
    « di 2 »

    Note

    [1] 1860
    Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
    Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)

    [2] 1861 Maggio
    4 maggio: nella seduta del Parlamento italiano si registra un’agitata discussione tra Garibaldi e Cavour riguardo all’inquadramento degli irregolari garibaldini nell’Esercito regolare
    Giugno: viene introdotta in Italia la Coscrizione militare obbligatoria. La durata del servizio di leva viene fissata inizialmente a sei anni; successivamente verrà ridotta a cinque, poi a due o tre.(fonte)

    [3] 1866
    La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)

    [4] Lancia di Brolo
    Probabilmente parente e comunque facente parte la famiglia di Don Corrado Lancia di Brolo, senatore del Regno d’Italia nella XVII legislatura. Nel 1898, ebbe riconosciuto il titolo di marchese. Nel 1902-06, fu membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori. (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

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