Vai al contenuto

Pietro Garassino, 1936

    Pietro Garassino, 1936
    b
    « di 2 »

    COMANDO DEL DISTRETTO MILITARE DI ROMA I° (36)

    RECLUTE DELLA CLASSE 1915 !

    Voi giungete con la primavera, primavera voi stessi, a portare la
    primavera al reggimento.
    Voi giungete al canto di Giovinezza, giovinezza voi stessi, a portare
    la giovinezza nelle compagnie.
    Una madre avete lasciato alle vostre case, una madre trovate alla
    caserma.
    Questa madre, madre vostra e delle vostre madri, é la Patria : l’ITALIA.
    La vedrete tutta sfolgorante del Tricolore glorioso del vostro reggi=
    mento.
    Vi parlerà la sua voce carezzevole con le note gaie della vostra fanfa=
    ra.
    La sentirete vicino a voi per aiutarvi nella fatica, per assistervi
    nel sacrificio, per incitarvi nel pericolo.
    La conoscerete buona e severa nell’esigere da voi l’adempimento del
    vostro dovere di soldati.
    Per onorarla, per renderla più bella, più grande, gareggerete in una
    nobile gara di magnanimi ardimenti.

    RECLUTE DELLA CLASSE 1915 !

    Benvenute alle armi!
    Partendo dalle vostre case, avete lasciato una famiglia; giungendo alla
    Caserma ne troverete un’altra più grande-Il Reggimento=.
    Una famiglia che ha vincoli forti quanto quelli del sangue.
    Una famiglia uscita pura ed onorata da cento battaglie.
    Una famiglia nobile per il sacrificio di tanti suoi figli che vi hanno
    preceduto.

    RECLUTE DELLA CLASSE 1915 !

    I vostri ufficiali, i sottufficiali, i compagni della classe anziana, vi
    narreranno la storia di questa famiglia, che ha un numero, ma che è
    una forza.
    Dal passato glorioso, di tanti vostri fratelli che vi hanno preceduto,
    voi trarrete ammaestramento ed incitamento a fare bene, perché la tradizione
    di gloria che avete ereditato sia perpetuata e rinvigorita nel tempo.

    RECLUTE DELLA CLASSE 1915 !

    So che siete partiti dalle vostre case con proponimenti fieri.
    So che il tributo personale che la Patria vi ha chiesto costituisce per
    voi titolo giusto e santo orgoglio.
    Ebbene, se tali sono i vostri sentimenti e ne sono certo, siate i benve=
    nuti fra la balda schiera dei soldati d’Italia.-

    ROMA 15-20 Aprile 1936
    Anno XIV° E.F.

    IL COLONNELLO
    COMANDANTE DEL DISTRETTO
    ( Pietro Garassino )[1]

    Retro, a matita

    Mori Pietro[2]
    16 Regg. Artiglieria
    Livorno
    Cècina[3]


    Note

    [1] BRIGATA “VALTELLINA” 65° REGGIMENTO FANTERIA. Nel III° battaglione. Capitano Garassino Pietro 16/08/16  07/12/16(fonte)

    Nominato CAVALIERE. R. decreto 24 ottobre 1935-XIII. Moto proprio. Garassino Pietro, colonnello di fanteria in S.P.E.(fonte)

    Autore de: R. Universita’ degli Studi di Genova. Lezioni di coltura militare. Primo anno, secondo anno. Editore: Tip. Badiali, Genova, 1940(fonte)

    [2] Potrebbe riferirsi al Pietro Mori che nel: 1944  a POMARANCE – Attaccata la locale caserma GNR: 3 morti, 1 ferito, 2 catture ed i “banditi” che non vengono identificati (CRT). Intanto vengono arrestati alcuni antifascisti accusati di fomentare scioperi nello stabilimento di Larderello: tra di loro, Pietro Mori e Angiolo Frosali, grande invalido di guerra, che sono incarcerati ben due mesi a Volterra (LAP).(fonte)

    [3] Forse riferito a: La battaglia di Cecina fu un evento bellico avvenuto durante la Seconda guerra mondiale, nell’ambito dell’avanzata della 5ª Armata Americana da Roma verso il fiume Arno. Lo scontro è stato definito il combattimento più cruento dopo la liberazione di Roma e avvenne nel medesimo contesto dell’Eccidio di Guardistallo. Iniziata il 29 giugno 1944, in seguito ad una rapida serie di attacchi e contrattacchi, la battaglia si concluse con la liberazione della città dalle truppe tedesche.
    Tra gli eventi della battaglia, è divenuto particolarmente famoso uno scontro tra un carro armato M4 Sherman americano e un Tiger I tedesco avvenuto la sera del 1º luglio 1944.(fonte)