Particolari
🕍 Scheda Analitica Storico-Artistica e Esegetica
📌 Identificazione del manufatto
- Titolo: Tavola decorata da sinagoga ebraica iraniana
- Provenienza: Sinagoga storica in Iran, chiusa da tempo (XV–XVII sec.)
- Tecnica: Inchiostro e pigmenti su pergamena
- Dimensioni: cm 20 x 28,5
- Lingua: Ebraico
- Datazione presunta: Tra il XV e il XVII secolo
- Collocazione attuale: © Archivio Sacchini
1. Traduzione del testo e trascrizione ebraica
Testo in ebraico:
זְכֹר יְהוָה
חֲנָנֵנוּ לְאוֹר אֶת עֵינֵינוּ
וּבְכָל קָרוֹב נוֹשִׁיעֵנוּ לְהָאִיר
חַ אֲחֵר לָאכְלָה לֹא נִכְנַס עָרְ
וּכְשֶׁאֲכַלְנוּ כָּשֵׁה לֹא הָיָה אֲחֵר לַבָּר
עַל הַחַטָּאִים וְעֲוֹנוֹת זְכוֹר יִהְיֶה נָעִים עֵרֵב
וּבְחַסְדְּךָ חָנֵּנִי וְחַנֵּנִי עַל כִּי תַּהְיֶה אִישׁ כְּאֵב
וְעַל שֵׁם אֱלֹהִים גִּדַּלְנוּ עֵינֵינוּ יִהְיֶה נָעִים הָעִיר
וּבְשִׁיר וְהוֹד וְהָרִיעָה יֵשׁ יֵשׁ וְכִי תַּהְיֶה תִּקְוָה יְפֵה
הוֹשִׁיעֵנוּ וְהַרְחִיבֵנוּ שָׁלוֹם וּפֶרַח לְאֶרֶץ עָרֵךְ
וְאִם תִּהְיֶה אֲרוּכָה שְׁלֵמָה יֵשׁ אֱמֶת יְהוָה אֵל נוֹרָא
תִּבָּנֶה חוֹמָתֵנוּ וְנִשְׁלַם בֵּית הַמִּקְדָּשׁ כְּפָעַם בְּרֹאשׁ
וְאֶת הַנָּשִׂיא יַשְׁקֵם מִשְׁפָּט וּמִצְוָה וְכָל עַם נָשִׂיא
וּבָרוּךְ תִּהְיֶה תְּפִלָּתֵנוּ עַל בֵּית יְהוָה וְהַר הַבַּיִת יָשֵׁב לְךָ
וְהָיִינוּ נְשׂוּאִים לְכָבוֹד וְהַעֲנֵנוּ בְּעֵת רָצוֹן לְתִפְאֶרֶת
עֵינֵינוּ רָאוּ וְעֵינֵינוּ תִּשְׁמַעְנָה קוֹל תְּרוּעָה בְּעֵת שׁוֹפָר קָרוֹב
כִּי גָּאַלְתָּנוּ יְהוָה וּפָדִיתָנוּ לְעֵינֵי עַמִּים
Traduzione in italiano:
Ricorda, Signore,
abbi pietà di noi e illumina i nostri occhi.
Con la Tua vicinanza salvaci, per risplendere.
Non abbiamo mangiato ciò che è vietato,
e quando abbiamo mangiato ciò che era duro,
non abbiamo preso il pane di altri.
Ricorda i peccati e le trasgressioni,
e rendi gradevole la nostra sorte.
Nella Tua misericordia, abbi pietà di me,
poiché un uomo è dolore.
Per il Nome di Dio, abbiamo sollevato gli occhi:
che la città sia bella e degna.
Con canti e lodi e grida di gioia:
vi sarà, vi sarà, speranza bella.
Salvaci, allarghiamo la pace,
e che fiorisca la Tua terra gloriosa.
Se vi sarà una guarigione completa,
vera sarà la forza del Signore, terribile e potente.
Sia ricostruito il nostro muro,
e completato il Tempio come all’inizio.
Che il principe (il messia?) giudichi con giustizia e legge,
e che ogni popolo ne riconosca il comando.
Sia benedetta la nostra preghiera per la casa del Signore,
e il Monte del Tempio sia restituito a Te.
Che possiamo portare onore,
e Tu ci risponda con bellezza e volontà.
I nostri occhi vedranno,
e i nostri orecchi udranno il suono del corno,
nel tempo vicino del riscatto.
Poiché ci hai redenti, Signore,
e ci hai liberati agli occhi delle nazioni.
2. Descrizione della tavola
Iconografia e caratteristiche artistiche:
- Supporto: pergamena scura, probabilmente conciata tradizionalmente, come nei manoscritti ebraici prodotti in Persia e Asia centrale.
- Illustrazione: la scena raffigura una città fortificata, presumibilmente Gerusalemme stilizzata. Ai lati delle torri ci sono due figure: una con falco da caccia o messaggero, l’altra con strumento o vessillo. Questo dettaglio richiama la funzione di guardiani o messaggeri divini.
- Al centro: un castello centrale sormontato da torrette e da due tavole della legge rosse, simbolo della Torah.
- Cornice dorata: un arco decorativo incornicia il testo sacro, richiamando la struttura del tempio o del portale di accesso alla santità.
- Stile: medio-orientale con accenti medievali iraniani, ricorda miniature safavidi o antecedenti selgiuchidi.
- Colori dominanti: marroni intensi, neri, rossi e dorature — frequenti nei manoscritti cerimoniali.
3. Inquadramento storico e funzione liturgica
Questa tavola proviene, come la precedente, da una sinagoga iraniana chiusa, ed è databile tra il XV e il XVII secolo, epoca di vivace produzione ebraica in Persia, specialmente sotto i safavidi.
La presenza di elementi iconografici non aniconici (figure umane e animali) indica una comunità ebraica meno vincolata ai divieti rabbinici d’immagine, probabilmente influenzata dalla cultura artistica islamica persiana. L’uso di pergamena scura e scrittura quadrata ebraica, assieme alla struttura poetica, suggerisce che si tratti di una preghiera devozionale o un piyyut (poema liturgico).
4. Esegési del testo
Il testo è una invocazione messianica e penitenziale, che fonde il pentimento per i peccati con la speranza escatologica nella redenzione e nella ricostruzione di Gerusalemme.
Temi teologici chiave:
- Teshuvah (pentimento): la consapevolezza del peccato e della sofferenza dell’uomo.
- Chesed (misericordia divina): richiesta continua di grazia e compassione.
- Geulah (redenzione): speranza nella liberazione finale e nella ricostruzione del Beit haMikdash (Tempio).
- Tikvah (speranza): attesa della venuta del messia e del ritorno alla gloria.
Il riferimento al “principe” che giudica giustamente è probabilmente una allusione messianica, figura centrale della liturgia ebraica medievale.
Conclusione
Questa tavola è un esempio prezioso di arte liturgica ebraica persiana: coniuga testo poetico, riflessione escatologica e alta iconografia, collocandosi in una tradizione di misticismo e pietà ebraica diffusa in Asia Centrale. Essa serviva probabilmente durante festività penitenziali o come appendice devozionale a rotoli delle preghiere (come Selichot o Tiqqunim).
La traduzione e le relative note descrittive rappresentano un primo tentativo di inquadrare storicamente il documento. Le informazioni di base sono state approfondite con l’ausilio di modelli linguistici di intelligenza artificiale (LLM). Per questa ragione, i dati forniti potranno necessitare di ulteriori verifiche, che ci riserviamo di effettuare non appena possibile.



