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Magno Vittorio e Virginia Bocca. 18 ottobre 1938

Magno Vittorio e Virginia Bocca. 18 ottobre 1938
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Roma – X – 938/XVI

Carissimo Niny,
sono curioso di sapere
quando incomincerai a dare
i primi esami – Mi sembra
che una tua permanenza
a Napoli prolungata fino alla
fine di novembre sia un
po’ esagerata.
Io credo che ti converrebbe
dare a più presto gli esami
dove ti senti preparato, e poi
quelli meno sicuri – Caso mai
se avanzi tempo, quando però
avrai finito, potrai prepararne
qualcun altro di quelli più
leggeri –

Quando tornerai qui a Roma
il documento tuo di giustifica-
zione per la “Gil”[1] mi dicono
che andrebbe scritto al Guf[2] di
Napoli – È perciò necessario
che fai subito l’iscrizione a
codesto “Guf” – Se ritardi ancora
 potresti avere delle
seccature non lievi – provvedi
subito –
Attendo le tue nuove.
Ti abbraccio – Papà[3]

Carissimo Niny, speravo ricevere tue care
notizie, e l’annunzio di qualche esame
invece … nulla. Veramente incomincia
a essere un po’ noiosa questa prolungata
assenza da casa, e papà ed io, non vediamo
l’ora di riaverti fra noi. Tanto più se

Desideri partecipare a qualche concorso, è meglio
fare un po’ di preparazione qui sul posto. –
Papà spera sistemarti bene. Qui a Roma
si trova la Sig ra Villari con Enzo, sono venuti a
cercare casa per trasferirsi definitivamente. – Tanto più
che per Enzo è più facile concorrere in qualche concorso
prossimo. Li ho invitati a colazione per oggi.
Ho licenziato da 3 giorni la cameriera, perché sempre
più bugiarda, sudicia, petulante ecc. ecc. Quando verrai
ti racconterò. Per il primo del mese entrante ne ho trovato
una che è stata a servizio in una famiglia molto signo-
rile dice così di sapere servire molto bene a tavola, di saper
offrire il the, e non dirà quando chiamano al telefono
« chi siete? E non mi

Sa dire mai una cosa giusta. Ma ci sarei
passata su, se non l’avessi trovata così bugiarda
e insolente. E contadini di paese, non ne
voglio mai, mai più fin che vivo. Del
Capitano Pecci non ne sappiamo più nulla
Papà gli ha scritto ieri a Tolmino.
Mario da ieri ha cominciato la scuola
Io sono più contenta almeno so dove va.
Quando torni tu ho pensato di farti
dormire in Salotto, così avrai anche tu
la tua camera. Certo però non dovrai sputare
…. Sui tappeti .! Scommetto che ridi…. Ma
trovi giusta. – la mia raccomandazione!!!
Hai trovato le scarpe? Perché non mi scrivi
più a lungo? La tua fotografia ingrandi-
mento è sistemata in camera da letto mio,
e sta benissimo! Ricordati di riguardarti dal
freddo, mangiare bene, e studiare. Domenica ho
avuto a colazione Iris e la nipote. – Ti avvertirà quando
verrà a Napoli per imbarcarsi. – Siro e Furio sono già a Napoli
Baci da noi tutti e dalla tua aff ma Mamma

Ho l’inchiostro, che macchia. Non la ricopio perché debbo preparare la tavola per i Villari tanto tu capisci lo stesso


Note

[1] La Gioventù italiana del Littorio (GIL) era un’organizzazione giovanile fascista. Fu l’ultima organizzazione giovanile del Partito Nazionale Fascista.

Storia

Fu istituita il 27 ottobre 1937 con il R.D.L. n. 1839 dalle ceneri dei Fasci giovanili di combattimento (18-21 anni), con lo scopo di accrescere la preparazione spirituale, sportiva e militare dei ragazzi italiani fondata sui principi dell’ideologia del regime. In essa confluì anche l’Opera nazionale balilla, creata per i giovani di ambo i sessi dai 6 ai 18 anni, e tutte le organizzazioni che ad essa facevano capo, alle dirette dipendenze della segreteria nazionale del PNF.

Nel 1939 fu fondata la Gioventù italiana del Littorio all’estero (GILE).

Sciolta dopo il 25 luglio 1943 con il R.D.L. 2 agosto 1943 n. 704 che ne passò le competenze ai ministeri dell’educazione nazionale e della guerra, con decreto del Capo del governo del 6 maggio 1944 venne nominato un commissario per la rinominata “Gioventù italiana” (GI), il cui fine era provvedere alla conservazione e amministrazione temporanea del patrimonio dell’ex GIL.

Nel dopoguerra
Finita la guerra la GI fu posta alle dipendenze del Ministero del tesoro; nel 1972 fu individuata come persona giuridica e riconosciuta come ente pubblico. Venne soppressa con la legge 18 novembre 1975, n. 764; gli immobili dell’ente passarono al demanio e il personale alle regioni o in altre pubbliche amministrazioni.

Formalmente la GI fu soppressa nel febbraio 1996 dal Parlamento repubblicano.[Contraddice quanto detto appena sopra..?]

Compiti
I compiti della GIL a favore dei giovani erano:

la preparazione spirituale, sportiva e premilitare;
l’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole elementari e medie, secondo i programmi da essa predisposti di concerto con il Ministro dell’Educazione nazionale;
l’istituzione e il funzionamento di corsi, scuole, collegi, accademie, aventi attinenza con le finalità della Gioventù italiana del littorio;
l’assistenza svolta essenzialmente attraverso i campi, le colonie climatiche, il Patronato scolastico o con altri mezzi disposti dal segretario del PNF;
l’organizzazione di viaggi e crociere;
la facoltà di istituire e di promuovere l’istituzione di borse di studio e di provvedere alla loro assegnazione;
alla GIL spettava anche la vigilanza ed il controllo su tutte le colonie climatiche e istituzioni affini, da chiunque fondate o gestite.

Giuramento

La formula del giuramento era: «Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se è necessario col mio sangue la causa della Rivoluzione Fascista.» Il giuramento era riportato sul retro della tessera della GIL, ma compare anche su edifici di epoca fascista, come sulla torre della ex-Casa della GIL di Forlì. Si tratta dell’ex casa del Balilla “Arnaldo Mussolini”, poi della GIL, un palazzo polivalente costruito sull’allora viale Benito Mussolini, oggi viale della Libertà. Sulla torre è ancora visibile la traccia del giuramento, conservate come testimonianza storica anche dopo il restauro del 2010.

Organizzazione
Comando generale
Al vertice della Gioventù italiana del Littorio vi era il Comandante generale, che era lo stesso Segretario del Partito nazionale fascista, Ministro Segretario di Stato.

Il Comando generale era costituito, oltre che dal Comandante generale, da due vice-Comandanti generali, dal Capo di Stato maggiore, da due sotto Capi di Stato maggiore, dall’Ispettrice generale per le Organizzazioni femminili,

Dipendevano direttamente dal Comando generale la Direzione centrale dei servizi amministrativi, il Servizio stampa, le accademie e collegi, le colonie permanenti.

Il Capo di Stato maggiore sostituiva il Comandante generale, in caso di assenza o impedimento. Dall’aprile del 1940 il Capo di Stato maggiore divenne unico vice-Comandante generale.

Comandi territoriali
I Segretari federali del PNF, preposti alle Federazioni dei Fasci di combattimento, erano i Comandanti federali della Gioventù italiana del Littorio, da cui dipendevano un vice Comandante federale, un Capo di stato maggiore, un Comitato dei revisori, una Commissione provinciale scuola.

Struttura
La GIL era organizzata in:

giovani fascisti (18-21 anni)
avanguardisti (13-17 anni)
balilla (8-12 anni)
giovani fasciste (18-21 anni)
giovani italiane (13-17 anni)
piccole italiane (8-12)
figli della lupa (6-7 anni) sia maschi che femmine
Ne erano esenti gli studenti universitari, che venivano inquadrati nei GUF.

Preparazione premilitare
La GIL organizzava ogni anno, in tutta Italia, presso i Fasci giovanili di combattimento, corsi premilitari, allo scopo di addestrare alle armi i giovani che avevano compiuto il 18º anno di età, sicché, venuto il tempo dell’obbligo di leva, essi entravano a far parte delle forze armate dello Stato con il necessario allenamento fisico e spirituale.

Medaglie e croci al merito
dall’8 aprile 1939 al 1º giugno 1944:
Medaglia di benemerenza della Gioventù italiana del littorio
Diploma di benemerenza di 1ª, di 2ª, di 3ª classe con medaglia d’oro, d’argento, di bronzo.
«La Gioventù italiana del Littorio assegna diplomi di benemerenza ai soci che se ne rendano particolarmente meritevoli e a coloro che abbiano presentato l’iscrizione di un numero rilevante di soci, o che in altro modo abbiano svolto una notevole e proficua attività per i fini della Gioventù italiana del Littorio»
(regio decreto-legge 27 ottobre 1937, n. 1839, art. 9, c. 10 [istituzione delle benemerenze], Istituzione della Gioventù italiana del Littorio, in G. U. del Regno n. 262 del 12 novembre 1937, in vigore dal giorno stesso;
convertito dalla legge 23 dicembre 1937, n. 2566, Conversione in legge del R. decreto-legge 27 ottobre 1937-XV, n. 1839, riguardante l’istituzione della Gioventù Italiana del Littorio, in G. U. del Regno n. 28 febbraio 1938, n. 48, in vigore dal giorno stesso; entrambe le norme abrogate dal decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, art. 2, c. 1);
«A coloro che, appartenendo al personale ispettivo, direttivo e insegnante delle scuole di ogni ordine e grado dipendenti dal Ministero dell’educazione nazionale, comprese le scuole rurali e l’Ente nazionale dell’insegnamento medio, svolgano, con particolare efficacia la loro attività a favore della Gioventù italiana del Littorio o dell’Opera nazionale del Dopolavoro, possono essere conferiti diplomi di benemerenza. Secondo che tale attività sia svolta ininterrottamente per dieci, cinque o tre anni, il diploma è di prima, seconda o terza classe (art. 1). I diplomi e le corrispondenti medaglie (…) possono essere conferiti anche ai sanitari che svolgano una proficua attività a favore della Gioventù italiana del Littorio (art. 2). A coloro cui sono conferiti i diplomi suddetti è data la facoltà di fregiarsi di una medaglia, rispettivamente d’oro, d’argento e di bronzo. La medaglia d’oro viene sostituita con altra simile di metallo dorato. Tali medaglie (…) sono portate sul petto, a sinistra, appese ad un nastro di colore amaranto [con al] centro una striscia verticale tricolore (…) (art. 3)»
(regio decreto 8 aprile 1939, n. 704, Norme per il conferimento di diplomi di benemerenza per proficua attività spiegata a favore della «Gioventù italiana del Littorio» e dell’«Opera nazionale Dopolavoro», in G. U. del Regno n. 118 del 20 maggio 1939, in vigore dal 4 giugno; abrogato con decreto legislativo 13 dicembre 2010, n. 212, art. 1, c.1).
La GIL fu ridenominata Gioventù Italiana nel 1944 (decreto del Capo del Governo, 6 maggio 1944, nella premessa, in G. U. del Regno, serie speciale, n. 28 del 17 maggio 1944, in vigore dal 1º giugno), a sua volta soppressa nel 1976 (legge 18 novembre 1975, n. 764, Soppressione dell’ente “Gioventù italiana”, in G. U. n. 13 del 16 gennaio 1976, in vigore dal giorno successivo).
Croce al merito della Gioventù italiana del Littorio
27 ottobre 1933 – de facto 25 luglio 1943:
Croce al merito per Giovani Fascisti e Giovani Fasciste
Croce al merito per Avanguardisti
Croce al merito per Giovani Italiane
Croce al merito per Balilla
Croce al merito per Piccole Italiane
(regio decreto 27 ottobre 1933)(fonte)

[2] I Gruppi Universitari Fascisti (GUF) furono l’articolazione universitaria del Partito Nazionale Fascista.

Storia
Già dal 1919 studenti universitari cominciarono ad aderire al neonato movimento dei Fasci italiani di combattimento, formando in numerose città squadre d’azione formate da goliardi. Nel 1920 nacquero ufficialmente i primi Gruppi Universitari Fascisti, nelle città sedi di ateneo, e raccoglievano tutti gli universitari che si riconoscevano prima nel programma sansepolcrista e dei Fasci italiani di combattimento e dal novembre 1921 nel Partito Nazionale Fascista.

Nel 1926 furono posti alle dipendenze dei segretari federali delle Federazioni provinciali fasciste.

Nel 1927, dopo la totalitarizzazione dello Stato, si ebbe una ristrutturazione dei gruppi che ebbero anche un’organizzazione centrale e passarono alle dirette dipendenze del Partito Nazionale Fascista (PNF). Gli aderenti ai GUF non erano inquadrati nelle altre organizzazioni giovanili del partito. Il Partito si dedicherà così con attenzione alla loro organizzazione e all’educazione di questa gioventù che, secondo Benito Mussolini, dovrà rappresentare “la futura classe dirigente” d’Italia.

Infine nel 1931 furono dipendenti direttamente dal segretario del PNF, che divenne anche segretario generale dei GUF.

Organizzazione

Facevano parte dei GUF, gruppi a iscrizione su base esclusivamente volontaria, i giovani tra i 18 e i 28 anni che provenivano dalla Gioventù Italiana del Littorio (GIL) iscritti a un’università, a un istituto superiore, a un’accademia militare o all’Accademia fascista della GIL.

I Gruppi Universitari Fascisti erano cooptati in nuclei di almeno 25 fascisti universitari, costituiti in ogni città, sotto il comando di un responsabile nominato dal Segretario federale del partito, su proposta del Segretario del GUF. I responsabili di ogni nucleo facevano parte del Direttorio del Fascio di Combattimento locale.

Ogni GUF aveva sezioni di laureati e diplomati, una Sezione Studenti Stranieri (dove ve ne fossero stati) e una Sezione femminile, di cui facevano parte le studentesse universitarie, le laureate e le diplomate fino ai 28 anni.

Compiti

I GUF erano impegnati in:

attività politico-culturali, con l’obiettivo di preparare e selezionare giovani. Esse erano effettuate tramite la Scuola di Mistica Fascista, che organizzava e coordinava corsi di preparazione politica, Prelittoriali e Littoriali di cultura, arte e lavoro, il Teatro sperimentale del GUF, le sezioni cinematografiche, radiofoniche e di stampa universitaria;
attività sportive, con l’organizzazione di Agonali, Littoriali dello sport, Settimane Alpinistiche e Marinare;
attività assistenziale, effettuata tramite case e mense dello studente e ambulatori medici.
I Littoriali

Lo stesso argomento in dettaglio: Littoriali.
Nel 1932 furono istituiti i Littoriali dello sport, una sorta di campionati nazionali studenteschi, che includevano diverse discipline sportive ed erano organizzati ogni anno in una città diversa. I Littoriali servivano prevalentemente come manifestazione propagandistica ed erano sempre occasione per la celebrazione del culto del Duce. Il Guf vincitore aveva l’onore di potersi qualificare come Guf Littoriale e portare una M d’oro (iniziale di Mussolini) sulla propria casacca.

Dal 1934 vennero organizzati a cadenza annuale anche i Littoriali della cultura e dell’arte (organizzati da Giuseppe Bottai e Alessandro Pavolini) che in alcune occasioni si rivelarono occasioni di fronda contro il regime.

Interpretazioni
Secondo l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, questi incontri di confronto tra giovani intellettuali portarono alla nascita dei primi contrasti in seno al Partito Nazionale Fascista. Egli ritiene che il GUF “era in effetti un vero e proprio vivaio di energie intellettuali antifasciste, mascherato e fino a un certo punto tollerato”.

Analoga è pure la testimonianza diretta del regista Turi Vasile secondo il quale, grazie anche alla “indulgenza che allora si riservava, per retorica o per eccessiva sicurezza, alla gioventù”, all’interno dei GUF si approfittava di questa situazione “per liberarci di ogni condizionamento ideologico”.

Secondo i pochi storici che se ne siano occupati e altri testimoni diretti dei GUF (tra i primi, Mirella Serri e Simone Duranti, tra i secondi, Nino Tripodi, Davide Lajolo), gli aderenti ai GUF erano invece fascisti fanatici – spesso antisemiti – sostenitori dell’ala più estremista del regime, criticandolo per il suo eccessivo moderatismo e la perdita della spinta rivoluzionaria degli albori.(fonte)

[3] Magno Vittorio Bocca il quale sarà segretario di Rodolfo Graziani in Libia nel 1940. Nella Repubblica Sociale Italiana, dal 6 gennaio 1944, quando il Ministero della Difesa (divenuto delle Forze Armate) si insedierà a Villa Omodeo, nel territorio di Soiano del Lago (BS), sarà il Capo di Gabinetto di Graziani.(fonte)