DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO
Alla Spettabile
Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)
Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Dazzi Enrico
figlio di fu Antonio nato Nel Marzo 1844a Mantova
(Provincia di // ) di professione ex Maestro di Musica
avendo fatte le Campagne di Guerra 1860[1] – 66[2] –
col grado di Sergente
a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
essere inscritto come Socio.
Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte. I documenti sono presso la società
Garibaldini Indipendenti di Milano –
Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
Milano addì 3 Agosto 1925
FIRMA DEL DICHIARANTE
Enrico Dazzi
Domiciliato a Milano (Provincia di //)
Via Vigevano N. 14
N. di iscrizione
Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno
IL COMITATO DEI CENSORI
……………. …………….
…………….
IL PRESIDENTE
In alto timbro SOCIETÀ LOMBARDA * Garibaldini Indipendenti
Nota a matita rossa 1377
Federazione Nazionale fra Veterani Garibaldini
SEDE CENTRALE: ROMA
Sezione di Milano lì 2/3/926
Il sottoscritto Dazzi Enrico fu Giovanni nato nel 1844
a Mantova, avendo fatta la Campagna di Guerra 1860 – 66
con il grado di sergente trovandosi in gravi ristrettezze finanziarie,
richiede alla Federazione un sussidio, non chiedendo finora somma,
Qualunque elargizione servirà a coprire le spese incontrate nella
malattia, ma all’età di 82 anni, non può esercitare in alcun
modo la sua professione, tanto più che è quasi sempre obbligato
a letto.
Con la moltissima Considerazione
Servo Vostro
Enrico Dazzi Via Vigevano 14
In alto timbro SOCIETÀ LOMBARDA * Garibaldini Indipendenti
Nota a matita rossa 1377
50/sigla
Spett le Federazione Nazionale Italiana
fra Veterani Garibaldini
Ricevetti stamane vostra pregia=
ta circolare.
Con sommo dolore devo farvi
noto che il Socio Enrico Dazzi
(mio marito) garibaldino del 1860
ardente patriota, da parecchi
mesi non esiste più.
La sua tarda età (anni 83)
incapace al lavoro da sei anni.
La sua ultima malattia, i
sacrifici finanziari sostenuti, mi
ridussero proprio all’indigenza.
Lessi che in questo caso viene concesso
un sussidio straordinario di l. 100.
ed è appunto che mi rivolgo a
questa Benemerita Federazione, pre=
gango caldamente volersi inviare
tale sussidio avendone estremo
bisogno.
Speranzosa che questa mia domanda
sarà benignamente accolta ringrazio
ed ossequio.
Devotissima Enrica Tadini Ved va Dazzi.
Via Vigevano 14 – Milano.
N. 1387
Spett. Federazione Nazionale Valontari Garibaldini
N. 1377 Roma 12 Aprile 1935 XIII
Ill.mo Sig. Podestà
MILANO
Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
Garibaldino :
DAZZI ENRICO fu Antonio = Via Vigevano, 14
Le saremo grati di voler provvedere perché tale
notizia ci venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti
IL PRESIDENTE
(ON. GEN. EZIO GARIBALDI)
Timbro COMUNE DI MILANO – UFF. ANAGRAFE
N. 1377
Spett. Federazione Nazionale Valontari Garibaldini
Roma
Via Condotti 9
Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
DAZZI ENRICO fu Antonio = Via Vigevano, 14
è deceduto in questo Comune il giorno diciannove
del mese Aprile 1927
Con osservanza
IL PODESTÀ
p. IL Podestà
d’ordine
il Capo Ufficio
(firma) MVM
-3 MAG. 1935 Anno XIII Rdtti
Note
[1] 1860
Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)
[2] 1866
La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)
Ezio Garibaldi
Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.
Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.
Fonte: wikipedia.org