Vai al contenuto

Dazzi Enrico, 1925-35

    DOMANDA DI AMMISSIONE A SOCIO EFFETTIVO

    Alla Spettabile
    Federazione Nazionale Italiana fra Veterani Garibaldini
    Sede Centrale – Piazza dell’Esedra, 10 – Roma (22)

    Io sottoscritto, Legionario Garibaldino, Dazzi Enrico
    figlio di fu Antonio nato Nel Marzo 1844a Mantova
    (Provincia di // ) di professione ex Maestro di Musica
    avendo fatte le Campagne di Guerra 1860[1] – 66[2]
    col grado di Sergente
    a tenore delle decisioni adottate per l’ammissione alla Federazione Nazionale Italiana fra Vete-
    rani Garibaldini, e presa esatta cognizione dello Statuto che regge la Federazione, domando di
    essere inscritto come Socio.
    Mi obbligo di pagare puntualmente e anticipatamente la quota annuale di lire cinque.
    A richiesta fornirò prova delle Campagne di guerra fatte. I documenti sono presso la società
    Garibaldini Indipendenti di Milano –
    Invierò una fotografia adatta per tessera, firmata in modo visibile sotto la figura.
    Dichiaro pure di sottopormi alle disposizioni tutte dello Statuto ed a quelle che potran-
    no essere emanate dagli organi Direttivi della Federazione.
        Milano addì 3 Agosto 1925

    FIRMA DEL DICHIARANTE
    Enrico Dazzi

    Domiciliato a Milano (Provincia di //)
    Via Vigevano   N. 14

    N.  di iscrizione
    Ammesso socio con deliberazione del Consiglio Nazionale il giorno
    IL COMITATO DEI CENSORI
    …………….  …………….
          …………….

    IL PRESIDENTE

    In alto timbro SOCIETÀ LOMBARDA * Garibaldini Indipendenti

    Nota a matita rossa 1377

    Bergamaschi Erasmo, domanda, 1925
    Bergamaschi Erasmo, domanda, 1925

    Federazione Nazionale fra Veterani Garibaldini

    SEDE CENTRALE: ROMA

    Sezione di Milano lì 2/3/926
    Il sottoscritto Dazzi Enrico fu Giovanni nato nel 1844
    a Mantova, avendo fatta la Campagna di Guerra 1860 – 66
    con il grado di sergente trovandosi in gravi ristrettezze finanziarie,
    richiede alla Federazione un sussidio, non chiedendo finora somma,
    Qualunque elargizione servirà a coprire le spese incontrate nella
    malattia, ma all’età di 82 anni, non può esercitare in alcun
    modo la sua professione, tanto più che è quasi sempre obbligato
    a letto.
    Con la moltissima Considerazione
    Servo Vostro
    Enrico Dazzi Via Vigevano 14

    In alto timbro SOCIETÀ LOMBARDA * Garibaldini Indipendenti

    Nota a matita rossa 1377

    50/sigla

    Dazzi Enrico, domanda, 1926
    Dazzi Enrico, domanda, 1926

    Spett le Federazione Nazionale Italiana
    fra Veterani Garibaldini
    Ricevetti stamane vostra pregia=
    ta circolare.
    Con sommo dolore devo farvi
    noto che il Socio Enrico Dazzi
    (mio marito) garibaldino del 1860
    ardente patriota, da parecchi
    mesi non esiste più.
    La sua tarda età (anni 83)
    incapace al lavoro da sei anni.
    La sua ultima malattia, i
    sacrifici finanziari sostenuti, mi
    ridussero proprio all’indigenza.
    Lessi che in questo caso viene concesso
    un sussidio straordinario di l. 100.
    ed è appunto che mi rivolgo a
    questa Benemerita Federazione, pre=
    gango caldamente volersi inviare
    tale sussidio avendone estremo
    bisogno.
    Speranzosa che questa mia domanda
    sarà benignamente accolta ringrazio
    ed ossequio.
    Devotissima Enrica Tadini Ved va Dazzi.
    Via Vigevano 14 – Milano.

    Enrica Tadini Vedova Dazzi, 1927(?)
    Enrica Tadini Vedova Dazzi, 1927(?)

    N. 1387

    Spett. Federazione Nazionale Valontari Garibaldini

    N. 1377                Roma 12 Aprile 1935 XIII

    Ill.mo Sig. Podestà

    MILANO

    Per uso dell’Archivio storico di questa Federazione,
    La preghiamo di volerci trasmettere la data di morte del
    Garibaldino :
    DAZZI ENRICO fu Antonio = Via Vigevano, 14
    Le saremo grati di voler provvedere perché tale
    notizia ci venga comunicata dall’Ufficio Anagrafe.
    In attesa La preghiamo gradire i nostri più cordiali saluti

    IL PRESIDENTE
    (ON. GEN. EZIO GARIBALDI)

    Timbro COMUNE DI MILANO – UFF. ANAGRAFE

    Dazzi Enrico, domanda, 1935
    Dazzi Enrico, domanda, 1935

    N. 1377

    Spett. Federazione Nazionale Valontari Garibaldini

    Roma

    Via Condotti 9

    Ci pregiamo comunicare che il veterano Garibaldino
    DAZZI ENRICO fu Antonio = Via Vigevano, 14
    è deceduto in questo Comune il giorno diciannove
    del mese Aprile 1927
    Con osservanza

    IL PODESTÀ
    p. IL Podestà
    d’ordine
    il Capo Ufficio
    (firma) MVM

    -3 MAG. 1935 Anno XIII Rdtti

    Dazzi Enrico, domanda, 1935
    Dazzi Enrico, domanda, 1935

    Note

    [1] 1860
    Dopo l’armistizio di Villafranca, la maggior parte dei volontari si congedò; il Ministero allora con un decreto del 6 settembre ordinò lo scioglimento del Corpo e la formazione di una Brigata Cacciatori delle Alpi, costituita l’11 ottobre con il 1º Reggimento (dai soppressi 2º e 5º Reggimento, e le 4 compagnie di bersaglieri) a Como ed il 2º Reggimento (con i soppressi 1º, 3º e 4º reggimento e parte del battaglione adolescenti) a Bergamo. Il 14 maggio 1860 la Brigata Cacciatori delle Alpi ebbe poi nome di Brigata Alpi, reggimenti 51º e 52º del Regio Esercito, posta al comando del maggior generale Luigi Bianchis di Pomaretto. Il 51º e 52º furono integrati con la truppa (metà a testa) del battaglione Valtellinese sciolto solo il 20 maggio 1860. Stesso destino ebbero il 30 novembre 1859 artiglieria, genio, ambulanza e treno. Nel novembre vennero licenziate le guide a cavallo, andate con Garibaldi a Bologna. Il battaglione adolescenti, passati al 2º reggimento i giovani di età superiore ai 17 anni, andò con i rimanenti a Biella.
    Venne il 9 febbraio 1860 considerato succursale del battaglione figli dei militari e fu sciolto il 1º gennaio 1861.Nel 1860 i veterani Cacciatori ed i loro ufficiali avrebbero fornito il nerbo delle camicie rosse alla spedizione dei mille. (fonte)

    [2] 1866
    La Terza guerra d’indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell’Italia di affiancare la Prussia nel tentativo comune di eliminare l’influenza dell’Austria sulle rispettive nazioni. Dopo l’attacco della Prussia all’Austria del 15 giugno 1866, così come previsto dal trattato di alleanza italo-prussiana dell’aprile 1866, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Passato il confine, una parte dell’esercito italiano comandata da Alfonso La Marmora fu però sconfitta nella battaglia di Custoza. Né tale insuccesso fu bilanciato dagli eventi successivi, poiché ad esso seguì per l’Italia un’altra sconfitta nella battaglia navale di Lissa. Fu invece una vittoria italiana la contestuale avanzata di Giuseppe Garibaldi nel Trentino, culminata nella battaglia di Bezzecca. (fonte)

    Ezio Garibaldi

    Ultimo figlio maschio di Ricciotti Garibaldi (1847-1924) e dell’inglese Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) – prima di lui erano nati Rosa, Italia, Giuseppe, Ricciotti, Menotti, Sante e Bruno, Costante, dopo di lui Giuseppina –, nacque a Riofreddo, località situata a una sessantina di chilometri da Roma. Nel 1911 si iscrisse all’istituto industriale di Fermo, interrompendo gli studi per raggiungere la Legione garibaldina in Grecia nel 1912.

    Ezio Garibaldi fu eletto deputato nel listone fascista nel 1929 e rieletto nel 1934.[9] Presidente della FNVG (Federazione Nazionale Volontari Garibaldini), aderì ufficialmente al Partito Nazionale Fascista, rompendo le relazioni con suo fratello Sante, emigrato in Francia, che aveva costituito alcune associazioni garibaldine di ispirazione antifascista nel paese transalpino. Subito dopo l’inizio della seconda guerra mondiale Ezio Garibaldi sostenne vigorosamente i Gruppi d’Azione Nizzarda (G.A.N.), fautori della riunificazione di Nizza al Regno d’Italia.

    Fonte: wikipedia.org

    Approfondimenti

    anvrg