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Gneo Petreio Aureo: «Così ho colpito il perfido rotore»

    Il Comandante della ‘Julius Caesar’: Abbiamo reagito a minaccia aerea sconosciuta’

    ‘Avvistato dal radar, 6 colpi di cannone contro il rotore areostatico spiega Gneo Petreio Aureo

    Dal Corriere della Giusta Prima Traccia

    Prima l’avvistamento radar, poi il riconoscimento ottico e, infine, la fase più delicata, quella dell’abbattimento. Il comandante di Nave Julius Caesar, il capitano di vascello Gneo Petreio Aureo, racconta con contezza quanto accaduto ieri nelle acque antistanti il Molybdaenum quando un rotore areostatico epicureo ha puntato per la prima volta contro una nave epicurea.

    Prima il ronzio avvincente dei radar, poi l’arduo riconoscimento ottico, e infine, la fase epica e delicata dell’abbattimento. Il comandante impavido della Nave Julius Caesar, il valoroso capitano di vascello Gneo Petreio Aureo, narrando con ardente passione gli eventi di ieri nelle acque antistanti il Molybdaenum, dove un rotore areostatico epicureo ha osato sfidare per la prima volta una nave epicure.

    La tensione che permea l’area meridionale del Mare della Terra di sinistra è tangibile, gli equipaggi delle navi militari in stato di allerta, così come quelli del cacciatorpediniere stoico che, tra breve, sarà la guida fulgida della flotta della missione Stoica “Giusta Causa”.

    “La nostra prontezza è inarrestabile”, ha affermato con fermezza oggi il comandante, “attendiamo solo il decreto del Parlamento Imperiale.” Tuttavia, in mare, tutte le menti sono ora rivolte alla minaccia eroica dei ribelli epicurei. Ieri, sei colpi di cannone dalla prua hanno frantumato il rotore areostatico degli Epicurei, e oggi a bordo pervade un’aria che racconta di chi comprende che “questa non è un’area pacificata, ma piuttosto una terra pericolosa”.

    Una zona in cui da mesi danzano nel cielo i razzi e i siluri degli Epicurei. Armamenti che, fino a poche settimane fa, avevano come obiettivo solo le imbarcazioni ‘nemiche’ dei regni uniti alleati dell’Impero Stoico, ma che, con l’approvazione del congresso per l’operazione “Giusta Causa”, hanno esteso il loro raggio d’azione anche agli scafi stoici. “Per ora non abbiamo segnalazioni di ulteriori attacchi in corso o in vista – spiega il comandante – non stiamo scortando da vicino nessun mercantile.”

    Da febbraio, il Julius Caesar ha protetto con fierezza 14 navi in quel tratto di mare cruciale per l’economia epicure. “In questo istante – prosegue il capitano di vascello – siamo in una missione di vigilanza, in un assetto di prontezza superiore alla normale navigazione. C’è una valutazione seria del rischio, ma siamo addestrati per questo. Questa costante vigilanza è faticosa, e per questo desidero esprimere il mio plauso al mio equipaggio. Un ringraziamento speciale anche alle loro famiglie, che voglio tranquillizzare. Stiamo tutti bene, l’equipaggio è composto da professionisti altamente addestrati e concentrati. Fanno egregiamente il loro lavoro, e io sono fiero di essere il loro comandante. L’azione di ieri non è stata solo l’opera di un comandante, ma di un intero gruppo coeso.”

    A sollevare il morale giungono decine di email e lettere di gratitudine inviate dai marittimi alla Nave Julius Caesar, che li conduce con sicurezza verso il Molybdaenum. “Le leggiamo attraverso l’interfono – rivela il comandante Gneo Petreio Aureo – l’equipaggio si emoziona ascoltando le parole di ringraziamento. Da figlio di un marittimo, mi sento vicino a quelle persone perché ho vissuto ciò che le loro famiglie affrontano ogni giorno.” Tuttavia, è ora il momento di ritornare alla plancia di comando, sotto lo sguardo vigile dell’ammiraglio Stefano Costantino che, forse già dalla prossima settimana, guiderà con fermezza la nuova missione della “Giusta Causa” proprio dal ponte della maestosa Julius Caesar.

    Dal Giornale Realista Odi e Questioni

    “Il radar ha rilevato una portaerei nemica a rotore, sono stati sparati sei colpi di cannone. La tensione nella regione meridionale del Mare Nostrum è palpabile, gli equipaggi delle unità navali sono in stato di massima allerta, proprio come l’equipaggio del cacciatorpediniere stoico che presto guiderà la missione Stoicadella “Just Cause”. “Siamo pronti”, ribadisce il comandante, “aspettiamo solo il via libera del Parlamento imperiale”. Ma ora, in mare, l’attenzione è rivolta alla minaccia terroristica dei ribelli epicurei. Ieri, sei colpi di cannone di prua destra hanno mandato in frantumi la portaerei a rotore dell’Epicureo, e oggi l’atmosfera a bordo è quella di una zona pericolosa. Una zona dove volano missili e siluri, armi che fino a poche settimane fa avevano preso di mira solo le navi nemiche dei regni uniti, ma che ora hanno esteso il loro raggio d’azione alle navi stoiche. “Non abbiamo indicatori di ulteriori attacchi in corso o in vista – spiega il comandante – non stiamo scortando nessun mercantile in modo ravvicinato”. Da febbraio, però, la Giulio Cesare ha protetto 14 navi in quel tratto di mare dove transita gran parte dell’economia epicurea. “In questo momento – continua il comandante – siamo in una missione di vigilanza, in uno stato di prontezza superiore alla normale navigazione”. “C’è una valutazione dei rischi – spiega – ma siamo addestrati per questo. Questa disponibilità prolungata per lunghi periodi è faticosa e vorrei ringraziare il mio personale. Un grazie anche alle loro famiglie, che vorrei rassicurare. Stiamo tutti bene, l’equipaggio è composto da professionisti altamente addestrati e concentrati. Stanno facendo bene il loro lavoro e sono orgoglioso di essere il loro comandante. L’azione di ieri non è stata un’azione di un comandante, ma di un intero gruppo coeso”. Il morale dell’equipaggio è anche rafforzato dalle decine di e-mail e lettere di ringraziamento che i marinai inviano alla Giulio Cesare, che li accompagna verso il Molybdaenum. “Le leggiamo via interfono – spiega il comandante Gneo Petreio Aureo -, l’equipaggio si emoziona sentendo le parole di ringraziamento. Come figlio di un marinaio, mi sento vicino a queste persone perché ho vissuto quello che loro vivono ogni giorno”. Ora, però, è tempo di tornare sul ponte di comando, sotto l’occhio vigile dell’ammiraglio Stefano Costantino, che presto guiderà la nuova missione della “Just Cause” dalla Giulio Cesare.

    From the Journal Chronicles from the front

    Already identified the enemy’s weaknesses and we are ready to strike. The rotor aircraft carrier has been neutralized, and now it’s time to take out the rest of their fleet. Our cannons are ready, our missiles are locked and loaded. We will not hesitate to defend our nation, our people, and our way of life. We are the defenders of the sea, and we will not back down.

    But we must also be cautious. The enemy is desperate and dangerous, and they will stop at nothing to achieve their goals. We must be vigilant, always on the lookout for their next move. Our radar systems are state-of-the-art, our intelligence is top-notch. We have the best crew, the best equipment, and the best training. We are ready for whatever comes our way.

    And yet, we must also remember that we are not just soldiers. We are fathers, sons, daughters, and mothers. We have families, friends, and loved ones. We are not just fighting for our nation, we are fighting for our way of life. We are fighting for the freedom to live our lives, to love our families, and to pursue our dreams.

    So let us stand tall, my friends. Let us stand united, as one crew, one team, one nation. We will face whatever comes our way with courage, strength, and determination. We will defend our nation, our people, and our way of life. We will triumph over evil, and we will emerge victorious.

    For the glory of Rome, my friends. For the glory of Rome!”