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Clavicula salomonis

    La Chiave di Salomone

    La Chiave di Salomone, attribuita al re Salomone, è un antico testo di magia rituale che ha influenzato profondamente la tradizione esoterica occidentale. In essa troviamo descrizioni dettagliate di pentacoli, invocazioni e rituali magici, molti dei quali complessi, specialmente per i neofiti. Un esempio classico di questa tradizione è l’Arcangelo Metatron, che rappresenta l’aspetto divino e la forma tramite cui tutte le cose sono state create e a cui tutte le creature obbediscono. Come recita il testo: “Guarda il Suo volto e la Sua forma, per mezzo dei quali tutte le cose sono state fatte, e a cui tutte le creature obbediscono.”

    Tavola n1

    Particolari


    Tavola n2


    Tavola n3

    Shem HaMephorash (in ebraico: שם המפורש, anche traslitterato come Shem ha-Mephorash o Schemhamphoras), che significa “il Nome esplicito”, è un termine di origine tannaitica utilizzato per descrivere un nome nascosto di Dio nella Cabala (incluse le sue varianti cristiane ed ermetiche) e in alcuni contesti dell’ebraismo tradizionale. Questo Nome può essere composto da 4, 12, 22, 42 o 72 lettere (o triadi di lettere), con la versione a 72 lettere che è la più comunemente associata al concetto.

    Le varianti a 12, 22 e 42 lettere rappresentano altre forme o manifestazioni del Nome. La versione a 72 lettere, in particolare, è collegata all’arte cabalistica ed esoterica.

    Maimonide riteneva che il Shem HaMephorash si riferisse esclusivamente al Tetragramma, il Nome sacro di Dio composto da quattro lettere (יהוה).


    Tavola n4


    Tavola n5

    Hoc Pentaculum in quo scripta sunt sanctissima nomina Dei septuaginta duo, eiusque Angelorum sanctorum et ea quae scripta erant in Tabulis a Deo moysi traditis. Valet contra [60v] pericula mundi, contra phantasmata, contra Arma, contra Tempestates et fulgura. Si in tempestate maris proieceris illud in aqua statim cessabit. In afflictione sublevat a miseriis in bello dat virtutem in itinere potentiam, et robur, in orando facundiam. Amorem, gratiam, divitias, honores, et dignitates. Et denique scias quod non est aliquod creatum, quod virtute huius Pentaculi adsequi non possit per virtutem ^vim^ sacratissimorum nominum in illo descriptorum.

    This is a variation of Sigillum Dei Aemeth, known from the Sworn Book of Honorius. Mathers figure 17 — “the seventh pentacle of Saturn” is not found in Aub24 or BUD 256. It is the last pentacle in Ad. 10862. Mathers figure 26 is also absent from Aub24.

    Questo Pentacolo, nel quale sono scritti i settantadue nomi santissimi di Dio e dei suoi santi angeli, corrisponde a quelli che furono tramandati da Dio a Mosè sulle Tavole. È considerato potente contro i pericoli del mondo, i fantasmi, le armi, le tempeste e i fulmini. Si narra che, gettandolo in un mare in tempesta, le acque si plachino immediatamente. Nelle afflizioni allevia le miserie; in guerra dona forza; durante i viaggi conferisce potenza; nella preghiera aumenta la forza spirituale; e nella parola, l’eloquenza. Conferisce inoltre amore, grazia, ricchezze, onori e dignità. Infine, si ritiene che nulla di creato possa resistere al potere di questo Pentacolo, grazie ai sacri nomi descritti in esso.

    Questa rappresentazione è una variante del Sigillum Dei Aemeth, noto dal Libro Giurato di Onorio. La figura 17 di Mathers, identificata come “il settimo pentacolo di Saturno”, non è presente nei manoscritti Aub24 o BUD 256, ma compare come ultimo pentacolo in Ad. 10862. Allo stesso modo, la figura 26 di Mathers è assente in Aub24.


    Tavola n6

    Cerchio Magico

    – Eptagramma Grimorio

    “Presta attenzione, mortale. La nostra lezione inizia qui, con l’originale incantesimo glifo. Il minimo errore potrebbe costarti molto più della tua vita.”
    Ulhariss Mageshaper, Maestro dei Glifi del Drago Blu

    Storia e Descrizione

    Il Cerchio Magico ha radici antichissime, tanto che le sue origini più remote si sono perdute nel tempo. È tuttavia ampiamente riconosciuto come uno dei primi – se non il primo – incantesimi formulati sotto forma di glifo. Questa scoperta ha aperto un nuovo campo di studio arcano, spingendo magistri e stregoni di tutto il mondo a indagare le strutture geometriche di altri incantesimi. L’obiettivo è ambizioso: miniaturizzare la forma scritta degli incantesimi, riducendoli alla loro essenza geometrica per creare glifi arcani più semplici e funzionali.

    A prima vista, il glifo del Cerchio Magico può sembrare caotico o privo di logica. Tuttavia, ogni simbolo ha un ruolo preciso, e il loro orientamento e posizione sono essenziali affinché l’incantesimo si attivi correttamente. Anche il minimo errore nella disposizione degli elementi potrebbe compromettere l’intero effetto magico, con conseguenze imprevedibili – e spesso disastrose.


    Tavola n7

    Pentacoli di Marte

    Piastra VII

    Figura 31: Il Settimo e Ultimo Pentacolo di Marte
    Questo pentacolo deve essere scritto su pergamena vergine utilizzando sangue di pipistrello, nel giorno e nell’ora di Marte. Dopo averlo scoperto all’interno di un cerchio magico e invocato i demoni i cui nomi sono scritti, si manifesteranno grandine e tempesta.
    Nota dell’editore: Al centro del pentacolo sono incisi i nomi divini El e Yiai, che hanno lo stesso valore numerico in ebraico. Le lettere, scritte in ebraico e nell’alfabeto segreto chiamato Celeste, rappresentano i nomi degli Spiriti. Intorno al pentacolo si legge: “Ha dato loro la grandine come pioggia e il fuoco ardente nella loro terra. Ha colpito anche le loro viti e i loro fichi.” (Salmo 105:32-33).

    Figura 30: Il Sesto Pentacolo di Marte
    Questo pentacolo è dotato di una virtù straordinaria: chi lo possiede e lo utilizza sarà protetto da qualsiasi ferita durante uno scontro. Inoltre, le armi dell’avversario si rivolgeranno contro di lui.
    Nota dell’editore: Intorno alle otto punte dei raggi del pentacolo si leggono le parole “Elohim qeber, Elohim ha coperto (o protetto)”, scritte nell’alfabeto segreto di Malachim (la scrittura degli Angeli). Il versetto associato è tratto dal Salmo 37:15: “La loro spada entrerà nel loro cuore e il loro arco si spezzerà.”


    Tavola n8


    Tavola n9

    Quinto Pentacolo della Luna

    Questo Pentacolo è utilizzato per ricevere risposte durante il sonno. È associato all’angelo Lachadiel e protegge contro la distruzione, la perdita, i nemici e i fantasmi notturni. Inoltre, è impiegato per invocare le anime dell’Ade.

    I Nomi Divini inscritti su questo Pentacolo sono IHVH e ELOHIM. Contiene un carattere mistico della Luna e i nomi degli angeli Lachadiel e Azarel.

    Il verso biblico riportato proviene dal Salmo 68:1 (Salmo IXVIII. 1 nella numerazione latina):
    “Lascia che Dio sorga e lascia che i suoi nemici siano sparsi; lascia anche che coloro che lo odiano fuggano di fronte a lui.”

    La versione in latino del verso è:
    “Exurgat Deus et dissipentur inimici eius, et fugiant qui oderunt eum a facie eius.”

    Particolari (testo in inglese)

    La lingua inglese oggi parlata, chiamata inglese moderno (Modern English), ha iniziato a prendere forma nel periodo che va dal tardo XV secolo al XVII secolo, dopo l’introduzione della stampa da parte di William Caxton nel 1476 e la standardizzazione linguistica che ne seguì. Tuttavia, l’inglese moderno si sviluppò a partire dall’inglese medio (Middle English), parlato dal 1100 circa al 1500, che a sua volta discendeva dall’inglese antico (Old English), parlato fino al 1100.

    Una frase come “5th Pentacle Of The Moon” può essere analizzata in base alla sua sintassi e terminologia:

    1. “5th”: L’uso di numeri ordinali scritti in forma abbreviata (come “5th”) è una convenzione moderna, diffusa dal XVI secolo in poi. In testi precedenti, si usavano forme più lunghe, come “the fifth.”
    2. “Pentacle”: Il termine “pentacle” deriva dal francese antico pentacol e dal latino penta- (cinque). È stato utilizzato nel contesto dell’occultismo e dell’esoterismo, specialmente nei testi rinascimentali e successivi, come il Clavicula Salomonis (La Chiave di Salomone), un testo medievale che è stato tradotto e rielaborato nel tardo Rinascimento.
    3. “Of The Moon”: Questa struttura grammaticale è propria dell’inglese medio e moderno. La personificazione della luna e il suo legame con simboli magici o astrologici era già comune nel tardo Medioevo e nella prima età moderna.

    Conclusione: Una frase come “5th Pentacle Of The Moon” è probabile che risalga all’inglese moderno iniziale (dal XVI secolo in poi), anche se riflette influenze più antiche legate all’esoterismo e all’occultismo medievale e rinascimentale. Potrebbe essere associata a testi come il già citato Clavicula Salomonis, tradotto in inglese nei secoli successivi.


    Tavola n10

    l Cerchio Magico di Salomone

    Questa è la forma del Cerchio Magico attribuito al re Salomone, creato per proteggersi dalla malizia degli spiriti maligni. (Vedi frontespizio, figura 153.)

    Il Cerchio deve avere un diametro di 9 piedi (circa 2,74 metri) e deve essere circondato dai Nomi Divini, iniziando da EHYEH (אֶהְיֶה) e terminando con LEVANAH, la Luna.


    Descrizione dei Colori

    • Spazio tra i cerchi interno ed esterno: giallo intenso e brillante. In questa area è rappresentato un serpente avvolto, lungo il cui corpo sono scritti i nomi ebraici.
    • Quadrato al centro del Cerchio: dove è scritta la parola “Maestro”, è riempito di rosso.
    • Nomi e lettere: scritti in nero.
    • Esagrammi:
      • Triangoli esterni (con le lettere A, D, O, N, A, I): giallo brillante.
      • Centri (con le croci a forma di T): blu o verde.
    • Pentagrammi (fuori dal Cerchio):
      • Triangoli esterni (con i nomi Te, tra, gram, ma, ton): giallo brillante.
      • Centri (con le croci a T): rosso.

    Il Serpente Avvolto e i Nomi Ebraici

    In un codice privato, il serpente avvolto è raffigurato con i nomi ebraici scritti lungo il suo corpo in una disposizione a spirale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, i nomi sono semplicemente scritti in tondo all’interno del doppio cerchio.

    • L’ebraico è sempre scritto da destra a sinistra, al contrario delle lingue europee.
    • Piccole croci maltesi segnano la conclusione di ogni serie separata di nomi.

    Questi nomi rappresentano gli Angeli e gli Arcangeli assegnati dai Cabalisti alle 9 Sephiroth o Emanazioni Divine.


    Elenco dei Nomi Ebraici

    Partendo dalla testa del serpente:

    ✠ Shaddaï El Chai Yesod Gabriel Cherubim Levanah S.
    (Sfera della Luna).

    ✠ Ehyeh Kether Metatron Chaioth Ha-Qadesh Rashith Ha-Galgalim SPM
    (Sfera del Primo Mobile).

    ✠ Iah Chokmah Ratziel Auphanim Masloth SSF
    (Sfera delle Stelle Fisse o Sfera dello Zodiaco).

    ✠ Iehovah Elohim Binah Tzadquiel Aralim Shabbathai S.
    (Sfera di Saturno).

    ✠ El Chesed Tzadquiel Chaschmalim Tzedeq S.
    (Sfera di Giove).

    ✠ Elohim Gibor Geburah Kamael Seraphim Madim S.
    (Sfera di Marte).

    ✠ Iehovah Eloah Va-Daäth Tiphereth Raphaêl Malakim Shemesh S.
    (Sfera del Sole).

    ✠ Iehovah Tzabaoth Netzach Haniel Elohim Nogah S.
    (Sfera di Venere).

    ✠ Elohim Tzabaoth Hod Michaêl Beni Elohim Kokav S.
    (Sfera di Mercurio).


    Cartella contenitore

    Particolari cartella


    Tubo contenitore

    Studio e Ipotesi Interpretative sui Manufatti della Clavicula Salomonis

    Le tavole associate alla Clavicula Salomonis, costituite da fogli distinti di pergamena, sembrano essere state oggetti di grande valore rituale e simbolico, utilizzati probabilmente in contesti esoterici e mistici. Le caratteristiche fisiche e i dettagli decorativi dei loro contenitori, insieme al loro ritrovamento in aree del Medio Oriente (Iran, Iraq, Siria), offrono spunti per una comprensione più approfondita della loro origine, utilizzo e significato.

    Caratteristiche fisiche delle tavole

    Le tavole sono descritte come fogli di pergamena scura, simili per consistenza alla corteccia di un albero, con simboli impressi in inchiostro scuro. Questi simboli, probabilmente derivati dalla tradizione magica ebraica e dalla mistica cabalistica, potevano includere nomi divini, sigilli angelici e altri elementi propri della Clavicula Salomonis. Ogni foglio appare unico e destinato a scopi specifici, suggerendo un uso rituale meticoloso.

    I contenitori delle tavole

    Due tipologie principali di contenitori sono state identificate, ognuna con una funzione distinta:

    1. Cilindro rigido in pelle con decorazioni dorate

    Il cilindro rigido, decorato con una stella di David in oro, sembra progettato per il trasporto delle tavole. Questo tipo di contenitore non solo offriva una protezione fisica contro danni e agenti atmosferici, ma aveva probabilmente anche un significato spirituale e apotropaico, proteggendo il contenuto da influenze negative. Era probabilmente utilizzato da praticanti itineranti, come rabbini o maghi, che portavano con sé le tavole per cerimonie o rituali eseguiti in luoghi diversi.

    2. Copertina rigida con decorazioni elaborate

    La seconda tipologia di contenitore, una copertina rigida ricoperta di pelle animale, presentava sul piatto frontale una Menorah in rilievo, decorata con porpora e oro, e sul retro la stella di David, anch’essa in oro. Questo contenitore sembra destinato a un uso più stabile e cerimoniale, ad esempio per la conservazione delle tavole in uno spazio sacro o privato, come una biblioteca rituale o una casa. La presenza della Menorah rafforza l’associazione con la spiritualità ebraica, richiamando il Tempio di Gerusalemme e il legame con la luce divina.

    Simbolismo delle decorazioni

    • Menorah: Simbolo centrale dell’ebraismo, rappresenta la luce divina e la connessione con il sacro. La sua presenza suggerisce che le tavole fossero considerate oggetti di grande importanza spirituale.
    • Stella di David: Utilizzata sia come simbolo di protezione che di identità culturale, indica un legame con la tradizione ebraica e, forse, una funzione apotropaica per salvaguardare il contenuto delle tavole.

    Contesto storico e geografico

    Il ritrovamento di queste tavole in un’area che si estende dall’Iran all’Iraq e alla Siria colloca il loro utilizzo in un crocevia culturale e religioso. Questa regione, soprattutto durante il periodo medievale, è stata teatro di intense interazioni tra ebraismo, islam e altre tradizioni mistiche. Le seguenti epoche storiche sono particolarmente rilevanti:

    • Tardo antico (III-VII secolo d.C.): In questo periodo, il Medio Oriente era caratterizzato da un intenso sincretismo religioso e culturale. Comunità ebraiche babilonesi, influenti in Iraq e Iran, potrebbero aver sviluppato o utilizzato pratiche magiche e mistiche che anticipano i grimori medievali.
    • Periodo islamico medievale (VIII-XIII secolo d.C.): Durante l’età d’oro dell’Islam, si svilupparono scienze occulte che incorporavano elementi della tradizione ebraica, cristiana e greco-romana. Le tavole potrebbero essere il prodotto di questa interazione culturale, con contenitori decorati che riflettono l’arte islamica e il sincretismo.
    • Tardo Medioevo e Rinascimento (XIV-XVI secolo d.C.): Se le tavole sono collegate alla Clavicula Salomonis nella forma in cui la conosciamo oggi, potrebbero risalire a questo periodo, caratterizzato dalla diffusione di grimori e dalla fusione tra magia occidentale ed elementi cabalistici ebraici.

    Possibili utilizzatori delle tavole

    Le tavole e i loro contenitori decorati suggeriscono che fossero utilizzate da figure specifiche, come:

    • Cabalisti ebrei: Studiosi mistici che esploravano la cabala pratica e teoretica, utilizzando sigilli e simboli per meditazioni o rituali.
    • Maghi itineranti o rabbi esorcisti: Individui che combinavano conoscenze esoteriche e religiose per eseguire incantesimi, invocazioni o esorcismi.
    • Occultisti islamici o sincretici: Studiosi che integravano elementi ebraici, cristiani e islamici nelle loro pratiche esoteriche.
    • Saggi o mercanti benestanti: Individui di alto rango che possedevano tali oggetti come strumenti rituali e simboli di prestigio.

    Conclusione

    Le tavole della Clavicula Salomonis, insieme ai loro contenitori cilindrici e rigidi decorati con simboli sacri come la Menorah e la stella di David, rappresentano un esempio affascinante di tradizioni esoteriche sviluppate in un contesto di intenso scambio culturale e religioso. La loro origine e il loro utilizzo, probabilmente collocabili tra il tardo antico e il Rinascimento, riflettono una sintesi unica di influenze ebraiche, islamiche e locali. Questi oggetti non erano solo strumenti magici, ma anche simboli di identità culturale e spirituale, custoditi con grande cura e utilizzati in contesti rituali specifici.