Vai al contenuto

Gabriella Arcangeli. 4 dicembre 1944

Gabriella Arcangeli. 4 dicembre 1944
« di 2 »

La Spezia 6.12.1944

 Carissima Maria Antonietta!

Come vedi non ti dimentico!… Sempre fedele
alla vecchia camerata come pure alle nostre
vecchie idee. Sto bene e così pure mi auguro
di te e della tua famiglia-

Ti ho già scritto diverse volte e per il momento
sono priva di tue nuove e spero presto tu
voglia darmele – Non so ancora cosa farò
all’ultimo momento, comunque spera e prega
per me – Antonietta, non ho nulla di interes=
sante da dirti anche perché sono di umore

Abbastanza nero –
Sii sempre fiduciosa Antonietta[1] e prega
prega perché tutto vada per il nostro meglio e
secondo i nostri desideri –
Auguroni a te, famiglia e camerati –
Con tanto affetto ti circonda sempre la tua
ergebene Freundin

Gabry

Via Genova 110 c – La Spezia

Busta

Gabriella Arcangeli a Maria Antonietta Basile, 4 dicembre 1944. busta
« di 2 »

Signorina
Maria Antonietta Basile
Viale Assunta n° 25

(Milano) Cernusco sul Naviglio

Timbro LA SPEZIA 7. 3 .-

Retro

Mtte : G Arcangeli – Via Genova 110 c – La Spezia[2]

Timbro CERNUSCO SUL NAVIGLIO 31 12 44

6.12.44
31.12.44


Note

[1] Maria Antonietta Basile, moglie di  Luigi Marziani (Senigallia, 26 agosto 1900  – Roma 16 agosto 1977) Odontoiatra. Esperto in Chirurgia orale, di fama internazionale per aver sperimentato il primo impianto sottoperiosteo a griglia di Tantalio.(fonte)

Nella S∴G∴L∴N∴I∴ degli Antichi Liberi Accettati Massoni di Piazza del Gesù, sedente in Roma,
Maria Antonietta Basile ricopriva il ruolo di Gr∴ Seg∴ Add∴ Relaz∴ Estere,
M. Antonietta Marziani Basile 33∴

Nel documento della CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA. IX LEGISLATURA, Doc. XXIII n. 2-quater/6/IV
COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2
ALLEGATI ALLA RELAZIONE, SERIE Il: DOCUMENTAZIONE RACCOLTA DALLA COMMISSIONE, VOLUME VI, Loggia P2 e Massoneria. TOMO IV. ROMA 1987

– È presente alla pag. 192
GRAN SEGR.·. ADD:. RELAZ:. ESTERE  M. Antonietta MARZIANI BASILE 33:.
– A pag 178
Nella Tornata Ordinaria della Giunta Esecutiva dell’Ordine dell’giorno del III mese dell’A. L. 5973
Prot. n. 0/2481 – G/m
Nell’Ordine del giorno
al punto 6) Relazioni. Internazionali: Relatrice l’Elett.ma e Pot.ma Sor. Maria Antonietta MARZIANI BASILE, Gran Segretario alle Relazioni Estere ;

– A pag. 542
per: TRAITE DE “L’UNION MACONNI DE MEDITERRANEENNE”
A la suite des élections qui se sont déroulées conformément aux Règlements de l’U:.M:.M:., le.Oomité Exécutif sera composé comme suit pendant lescinq premièree annéee:
GRAN SEGR.·. ADD:. RELAZ:. ESTERE  M. Antonietta MARZIANI BASILE 33:.(fonte)

[2]La Spezia è stata uno degli obiettivi più colpiti da bombardamenti aerei (i maggiori sono stati quelli del 14 e 19 aprile; 2, 12, 19 e 22 maggio 1944).

Le distruzioni maggiori si sono avute nell’arsenale marittimo, nelle officine meccaniche dell’O.T.O. e nel porto, dove ai danni dei bombardamenti si sono poi aggiunti quelli delle sistematiche distruzioni tedesche; non sono invece stati colpiti i cantieri navali del Muggiano, e anche i grandi bacini di carenaggio dell’arsenale hanno potuto essere risparmiati. Si aggiunsero l’ostruzione degli accessi al golfo, attraverso la diga che lo chiude, con l’affondamento di navi operato dai tedeschi, e i gravissimi danni alle strade e soprattutto alle ferrovie di accesso alla città.

Subito dopo la liberazione, le abitazioni distrutte o danneggiate gravemente si calcolarono a circa il 45% di quelle esistenti prima della guerra. All’inizio del 1948 enti e privati avevano ripristinato circa 6000 vani ed erano in costruzione un centinaio di alloggi per i senza tetto. Ma ancora tra 15.000 e 18.000 persone vivevano, a quell’epoca, fuori dalla città.

Oltre ai danni inflitti alle costruzioni e agl’impianti, la guerra ha colpito La Spezia in quella che era la sua precipua funzione: cioè come sede del più importante arsenale militare marittimo d’Italia e del comando dell’Alto Tirreno, e come centro dell’industria degli armamenti (anche molte delle sue industrie non militari lavoravano in parte per provvedere ai bisogni degli armamenti navali). Si impone pertanto la trasformazione delle industrie di guerra in industrie di pace. L’industria più efficiente, che meno risente della crisi generale, è quella della distillazione degli olî minerali, mentre anche le officine meccaniche dell’O.T.O. si sono attrezzate per la riparazione e fabbricazione di materiale ferroviario. I cantieri del Muggiano hanno costruito delle navi mercantili anche per l’estero, ma risentono gravemente della generale crisi dell’industria navale. Molto fiorente invece l’industria dei recuperi e in ripresa quella dei materiali refrattarî e delle ceramiche (sia a La Spezia sia nella provincia). Ma l’avvenire della città può fondarsi oggi essenzialmente sullo sviluppo del suo porto mercantile.

Il movimento di questo, trascurato prima della guerra per lasciar posto alle installazioni militari, segna un aumento del traffico delle merci sbarcate e imbarcate in confronto all’anteguerra: fu infatti di 1.098.000 tonnellate medie annue nel 1938-39, mentre è stato di 1.133.000 t. nel 1947 e ha raggiunto le 650.000 t. circa nel primo semestre del 1948. È un porto di rifornimento per le industrie del capoluogo e del retroterra, in cui vengono sbarcati soprattutto carbone, olî minerali, fosfati, piriti, mentre quanto mai esiguo è il tonnellaggio delle merci imbarcate. L’avvenire del porto è legato essenzialmente a quello delle vie di comunicazione che lo uniscono al suo retroterra naturale. A tale scopo è stata chiesta l’istituzione di un porto franco e fu costituito nel dicembre 1946 un consorzio autonomo interprovinciale per il porto (con la partecipazione delle provincie di La Spezia, Parma, Piacenza, Cremona, Reggio, Mantova, Bologna), il quale ha concretato un programma per migliorare gli accessi al porto stesso (nuove strade, attraverso i passi del Lagastrello e del Bratello per le comunicazioni con Parma e Piacenza; progetto di una comunicazione ferroviaria più diretta fra La Spezia e Piacenza mediante il tronco Bettola-Borgotaro e di una nuova linea ferroviaria La Spezia-Bologna).

Inoltre, per adeguarsi ai nuovi bisogni del traffico commerciale, è stato progettato, dopo la guerra, un piano di ricostruzione che comprende anche un’attrezzatura conveniente per il traffico dei marmi di Carrara – il quale dovrebbe avviarsi, come al suo sbocco naturale, al porto di La Spezia – e l’utilizzazione dei grandi bacini di carenaggio dell’arsenale militare, risparmiati dalla guerra. Anche un’intensificazione del turismo, soffocato prima della guerra da servitù militari e per il quale l’organizzazione alberghiera e l’attrezzatura balneare sono ancora insufficienti, potrà rianimare, specialmente sulla riviera del golfo e delle Cinque Terre, l’economia locale. La popolazione del comune è salita da 106.119 ab. residenti nell’aprile 1936 a 117.277 il primo gennaio 1948, con un aumento complessivo del 10,5%.

Più ridotto (a causa di forti diminuzioni nell’alta e Media Val Vara, e nella Riviera tra Lerici e Levanto) l’aumento della popolazione provinciale (6,6%) che ammontava, al primo gennaio 1948, a 237.332 abitanti.(fonte)