AFRICA ORIENTALE
Dall’Impero
14-7-36 XIV
Sempre ricordandola,
gradisca cordiali
saluti
Distintamente
Giuseppe Stracciani
Istituto Geografico Militare – Firenze 1935 – A XIV
CARTOLINA POSTALE
PER LE FORZE ARMATE
AFRICA ORIENTALE
Per la gentile
A Signorina
sig Marisa Marianecci
Via Pò 116
Roma
ESENTE DA
TASSA PER
L’ITALIA E
SUE COLONIE
Il mittente scriva nello spazio seguente il suo preciso
indirizzo (cognome, nome, grado ed ogni altra indicazione)
attenendosi alle istruzioni ricevute dal proprio comando.
Cap.° Giuseppe
Stracciani IX Btg[1]
speciale Comando
Eritrea I-9-E
Data: 1936
Autore: Istituto Geografico Militare
Soggetto: Africa Orientale
B/N Colore: colore
Dimensioni: 14 x 9 cm (supporto primario)
Materiale: cartoncino
Tecnica: cromolitografia
© Archivio Sacchini
Note
La Lettera proviene dalla corrispondenza di Antonio Bocca.
[1] Il Regio corpo truppe coloniali d’Eritrea è stato un corpo coloniale del Regio Esercito italiano, dipendente dal Governatore della Colonia eritrea.
Storia
Vicende organiche
La storia militare della Colonia eritrea iniziò nel 1885, tre anni dopo l’acquisto di Assab da parte del governo italiano, con lo sbarco a Massaua, il 5 febbraio, del Corpo speciale per l’Africa al comando del tenente colonnello Tancredi Saletta. Questo corpo, formato da personale nazionale, venne progressivamente rinforzato nel corso dell’anno. Il generale comandante fungeva anche da governatore della stazione commerciale, con il titolo di comandante superiore di Massaua prima e di comandante dell’Eritrea poi, fino alla fondazione ufficiale della Colonia eritrea nel 1890.
Il 30 aprile 1885 vennero arruolate nel Corpo speciale le prime truppe indigene: l’albanese Osman reclutò 100 irregolari basci-buzuk, che furono organizzati in un’Orda Interna, di guarnigione a Massaua con funzioni di gendarmeria e guardie carcerarie, ed un’Orda Esterna con compiti prettamente militari.
Dopo la battaglia di Dogali, il governo di Roma decise di rinforzare le truppe in colonia, sia con l’invio di nuovi reparti nazionali, organizzati in un corpo speciale per l’Africa ed un corpo di rinforzo, sia con l’arruolamento di basci-buzuk in tre orde: interna, esterna e mobile. Nel novembre 1887 il generale Alessandro Asinari di San Marzano riorganizzò il corpo di operazioni in colonia su quattro brigate e varie truppe di supporto. Le brigate erano basate su reggimenti di cacciatori d’Africa, truppe nazionali specializzate per l’impiego in colonia, e da fanteria d’Africa, reggimenti di formazione costituiti con militari tratti dai vari reparti, che venivano in colonia come volontari o per punizione. In totale operavano in colonia 16 450 effettivi nazionali e 1 900 basci-buzuk.
Sospese le operazioni contro gli etiopi in seguito al trattato di Uccialli, il Corpo di rinforzo rientrò in patria nel 1888, mentre le truppe in colonia in maggio furono impegnate sul confine settentrionale nella campagna contro i dervisci. Nello stesso anno i basci-buzuk vennero trasformati in àscari, ovvero in truppe regolari reclutate tra gli eritrei, ma anche tra yemeniti e sudanesi. Il 1º ottobre 1888 questi furono organizzati nei primi quattro battaglioni indigeni, ognuno su quattro compagnie, suddivise in mezze compagnie di quattro buluk. Il I Battaglione era di stanza a Saati, il II ad Archico, il III a Moncullo ed il IV a Massaua. Dopo la firma del trattato di Uccialli i battaglioni vennero riuniti in un Reggimento fanteria indigeni. Il 15 ottobre furono costituiti i primi due buluk di Zaptié, i carabinieri indigeni, inquadrati nella Compagnia carabinieri d’Africa. Il 29 ottobre venne costituito il primo reparto di artiglieria indigeno, la 2ª Batteria artiglieria da montagna indigeni, su tre sezioni da due cannoni 7 BR Ret. Mont..
Il 10 giugno 1889 i quattro battaglioni fanteria indigeni vennero riuniti in un Reggimento fanteria indigeni. Il 30 giugno venne sciolto definitivamente il Corpo dei Basci-buzuk, ad eccezione dell’Orda interna di presidio, ed il Reparto esploratori indigeni, costituito l’anno precedente, divenne prima Squadrone esploratori eritreo, poi, il 1º ottobre 1889, 1º Squadrone cavalleria eritrea “Asmara”.
Il 3 settembre 1890 il Reggimento fanteria indigeni venne sciolto e venne costituito il 2º Squadrone cavalleria eritrea “Cheren” che per via della penna sul tarbush sarà conosciuto come “Penne di falco” e si coprirà di gloria a Cassala. Il 1º novembre venne inoltre costituita la 1ª Compagnia cannonieri indigeni, su tre sezioni da due pezzi, ed il 19 maggio 1891 la 2ª Batteria artiglieria da montagna indigeni.
L’11 giugno 1891, finalmente, le truppe coloniali nazionali e quelle indigene vennero riunite nel Regio corpo delle truppe d’Africa, denominazione che tenne fino alla guerra italo-turca, quando per distinguerlo da quello della Tripolitania e da quello della Cirenaica venne ridenominato Regio Corpo Truppe Coloniale d’Eritrea.
L’11 novembre 1892 il RCTC entrò ufficialmente a far parte del Regio Esercito italiano, con 4 600 effettivi nazionali e 4 400 ascari.
Nel gennaio 1894 venne sciolto il 1º Squadrone “Asmara”, mentre il 9 marzo venne creata la Milizia mobile indigeni, con compiti presidiari, forte di 1 500 effettivi su sette compagnie (due ad Asmara, una a Cheren, una a Adi Ugri, una ad Agordat, una ad Archico, una a Saati).
A Massaua il 23 novembre 1894 venne istituita la Compagnia milizia volontaria di Massaua su 4 plotoni, per un totale di 320 nazionali, impiegati in compiti di polizia interni alla città.
Nel febbraio 1895 furono costituiti il V Battaglione indigeni ed il VI Battaglione indigeni, seguiti a novembre dal VII e VIII Battaglione indigeni.
Da notare che, quando venne ufficialmente costituita, nel 1908, la colonia della Somalia italiana con il proprio RCTC, per distinguere i “battaglioni indigeni” dei due corpi, essi assunsero rispettivamente la denominazione di “Battaglione indigeni eritrei” (o “Battaglione eritreo”) e di “Battaglione arabo-somalo”. Quando infine, dopo la conquista dell’Etiopia, venne proclamato l’Impero, tutti i battaglioni assunsero la denominazione di “Battaglione coloniale”. In Libia, a partire dal 1937, anno dell’annessione della colonia al territorio metropolitano italiano e della relativa estensione della cittadinanza a tutti i libici, la denominazione usata per i reparti di fanteria diventò “Battaglione fanteria libico”.
Il 9 dicembre 1895, con lo scatenarsi della guerra d’Abissinia, il Regio corpo truppe coloniali d’Africa venne riordinato e potenziato, con 30 battaglioni di fanteria tre nazionali e 27 indigeni, 5 battaglioni di bersaglieri d’Africa, uno di alpini d’Africa, due batterie d’artiglieria a tiro rapido, 9 batterie artiglieria da montagna indigeni, una compagnia mortai, genio e sussistenza.(fonte)